Fontana: un gesto storico

Fontana: un gesto storico Fontana: un gesto storico // sovrintendente entusiasta «Ma adesso ci vuole una legge» MILANO. Carlo Fontana, il sovrintendente della Scala, ha fatto di tutto per scongiurare lo sciopero minacciato dai rappresentanti autonomi dell'orchestra. Ieri, alle 17, aveva ancora inviato una lettera aperta ai lavoratori del teatro por cercare di convincerli a desistere dal loro proposito: «Non ho avuto alcuna risposta. E' incredibile. Mi aspettavo una maggior presa di coscienza dei problemi. Non c'è stato nulla da fare. Non si possono condividere rivendicazioni sindacali settoriali da qualunque parte provengano, perché esse rischiano di compromettere l'obiettivo che da anni la Scala si prefigge: ottenere un provvedimento legislativo che finalmente riconosca il ruolo del nostro teatro nel mondo musicale italiano». Fontana, cosa ha avvertito quando ha dato l'annuncio dello sciopero? «Un grande senso di impotenza. Come dovessi combattere contro un'entità imprendibile. Non servono gli sforzi compiuti, il tentativo di migliorare le condizioni della Scala. La stessa preoccupazione è condivisa dal sindaco di Milano Formentin che ha preso parte all'incontro con le organizzazioni sindacali. Devo però sottolineare il grande gesto di Riccardo Muti. Il maestro nell'offrire al pubblico il concerto è stato semplicemente meraviglioso. Un gesto storico, che apprezzo moltissimo con fraterna amicizia». Quali conseguenze ci potranno essere anche nel dialogo con i sindacati? «E' troppo presto per parlarne. Gli animi sono ancora molto agitati. Per ora Muti ha salva¬ to la situazione. Lasciamo trascorrere il weekend e lunedì si vedrà il da farsi». Comunque il riconoscimento speciale per la Scala sta andando avanti? «Nessuno deve dimenticare che soltanto l'impegno dei dirigenti e del consiglio d'amministrazione della Scala ha prodotto un decreto legge, proposto dall'allora sottosegretario Gianni Letta, il quale ha preso una posizione in sede parlamentare per dare avvio ad una specifica legislazione del Teatro alla Scala». E con l'attuale governo che succede? «Questo obiettivo primario per il futuro della Scala resta confermato anche nei confronti del governo Dini. Tanto è vero che il sottosegretario Mario D'Addio ha deciso di incontrare a Roma il 7 giugno alle 10 la sovrintendenza della Scala, le Organizzazioni sindacali e i rappresentanti dei lavoratori del teatro». Anche il sindaco Marco Formentini ieri pomeriggio aveva incontrato a Palazzo Marino i rappresentanti sindacali. E durante l'incontro aveva detto chiaro e tondo: «Mi sono impegnato a sostenere il giusto riconoscimento della professionalità dei dipendenti della Scala. Comprendo le ragioni della protesta contro la politica dell'appiattimento condotta per anni. Ma oggi non può più essere così. Tuttavia lo sciopero che ha cancellato la recita di "Traviata", così come il pubblico se l'aspettava, costituisce un danno gravissimo alla città e al teatro, perché va contro gli interessi e le legittime rivendicazioni di tutti gli orchestrali». [ar.ca.j

Persone citate: Carlo Fontana, Dini, Fontana, Formentin, Gianni Letta, Marco Formentini, Mario D'addio, Riccardo Muti, Scala

Luoghi citati: Milano, Roma