MUTI Maestro antisciopero
Maestro antisciopero Scala: il direttore non si ferma, si mette al pianoforte e assieme ai cantanti esegue la «Traviata» Maestro antisciopero MILANO. L'orchestra conferma lo sciopero, quindi niente «Traviata» alla Scala. Così era scritto. Il pubblico inferocito fischia e protesta quando il sovrintendente Carlo Fontana dichiara l'astensione dal lavoro di alcuni professori dell'orchestra. Urla e insulti fino a quando non compare lui: Riccardo Muti. Il maestro decide di eseguire la «Traviata» accompagnando gli artisti al piano. E il pubblico, che aveva protestato tanto rumorosamente, esplode in un boato di gioia. Sono le 20,30 precise, Riccardo Muti appare in proscenio a sipario chiuso e, col viso affranto, lancia alla platea la sua proposta: «Sono molto angosciato. E' la prima volta nella mia carriera che mi capita di fare una cosa simile. Ma le ragioni dell'arte, della musica e il rispetto per il pubblico me lo impongono. Sono avvilito. Se volete vi faccio una carrellata dell'opera al pianoforte, con i cantanti». E subito le grida contro gli scioperanti: «Mandateli via, buffoni, siamo qui dalle cinque», cambiano in un unico boato: «Muti, Muti, Muti». Applausi, trionfo. Il direttore d'orchestra ha colto la rabbia della gente e ha mantenuto la promessa che aveva fatto alla vigilia: «La "Traviata" si farà». Un Muti-antisciopero, insomma: «Per amore del teatro, del mio lavoro che considero fondamentale per la crescita culturale del Paese». Sul palco erano già pronti gli artisti, Tiziana Fabbricini, Ramon Vargas, Juan Pons e tutti gli altri: a scena aperta, come fosse una protesta non contro il diritto di sciopero «ma contro quei pochi, dieci in tutto, che cercano di mandare all'aria l'immagine del più importante ente lirico lirico italiano». E' cominciata così la «Traviata-storica» sotto forma di concerto alla Scala. Un'atmosfera nuova, che ha il sapore di riscossa, con i cantanti raggianti per aver battuto «un pugno di orchestrali che pensano soltanto ai loro interessi». La tv a circuito chiuso diffonde in ogni angolo del teatro le note di Verdi, suonate al pianoforte da Muti e Tiziana Fabbricini dà un'altra dimostrazione della sua maturità artistica. Poi canta il duetto del primo atto con Giorgio Germont e ancora il duetto con Alfredo. Il pubblico della Scala, quel pubblico che ieri sera non voleva andarsene, ha avuto ragione. Quando alle 19,10 Carlo Fontana, fuori campo, a scena aperta con tutti i cantanti in palcoscenico si scusa perché la «Traviata» non ci sarebbe stata, è successo il finimondo. Una rivolta ragionata: tutti in piedi a inveire contro gli scioperanti, ma senza abbandonare il proprio posto. Come dire: «Abbiamo pagato il biglietto e vogliamo lo spettacolo». Muti l'ha intuito e si è comportato di conseguenza, con quella veemenza e generosità con cui interviene nei momenti cruciali. «Dei miei bol¬ lenti spiriti», canta mezz'ora dopo Ramon Vargas con la sua voce squillante e argentina. E quella frase sembra assumere un significato particolare, mentre Juan Pons manda tutti in estasi con «Di Provenza...». Resta un brutto episodio: quello dello sciopero è il solito contrasto tra sovrintendenza e rappresentanti sindacali? Perché la «Traviata» sotto forma scenica è saltata? La Fials sciopera - si dice - per il cronico ritardo della dirigenza della Scala nel concludere il contratto integrativo. Il sindacato autonomo denuncia il mancato riconoscimento della professionalità dei lavoratori, e vuole pronunciarsi sulla politica economica e su quella di gestione del Teatro milanese. Una situazione analoga a tutti gli enti lirici italiani che soffrono ancora di una legislazione imperfetta e poco chiara per quanto riguarda la professionalità dei lavoratori. E' stata una protesta quella di una parte autonoma dell'orchestra della Scala che i confederali non condividono, che è stata comunque in grado di far saltare la «Traviata» scenica, ma non quella storica-antisciopero di Riccardo Muti. Armando Caruso Dice: «Si va avanti Le ragioni dell'arte della musica e il rispetto per il pubblico me lo impongono» E la gente passa dai fischi all'ovazione Il maestro Riccardo Muti è stato «osannato» ieri sera alla Scala Qui accanto Tiziana Fabbricini e Ramon Vargas: sono Violetta e Alfredo nella «Traviata» scaligera I sovrintendente della Scala Carlo Fontana ha fatto di tutto per scongiurare lo sciopero minacciato dai rappresentanti autonomi dell'orchestra
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