Pushkin la morte infinita
Da Mosca nuove ipotesi Da Mosca nuove ipotesi Pushkin, la morte infinita E' MOSCA agitato il fantasma di Pushkin. La figura affascinante e tragica del grande poeta russo, i milegati alla sua morte in con il barone Dantès Aleksandr Pushsten duello continuano ad animare la fantasia dei lettori russi. Valenti studiosi, ma anche stupefacenti avventurieri, proseguono a indagare sulla sua vita e sulla sua morte. Proprio in questi giorni sulla Leteraturnaja Gazeta il ricercatore Nikolaj Katrikin ha sorpreso tutti i «pushkinologi» russi facendo il nome dell'«assassina» : Idalia Poletica, figlia naturale del conte Stroganov e di una nobile portoghese. Brillante, ironica e spietata, animatrice di uno dei salotti più in di Pietroburgo, era stata definita dal poeta «bella come un angelo del cielo, perfida e cattiva come un demone». Sarebbe la Poletica infatti l'autrice del famoso «diploma di cornuto» inviato anonimo a Pushkin che fece precipitare la situazione e portò al duello con Dantès. Una cannonata a salve che irrita molto Serena Vitale, della quale si sta traducendo in russo Il bottone di Pushkin (Adelphi) lo straordinario romanzo-saggio-biografia dedicato agli ultimi mesi di vita del poeta romantico da poco uscito e accolto con entusiasmo da slavisti e lettori comuni. «Su Pushkin hanno scritto pagine fondamentali la Achmatova, Tomashevskij, la Abramovic. Oggi si improvvisano tutti detective - sbotta la Vitale - Farebbero meglio ad indagare sulla mafia russa o su tutti i problemi che assillano oggi la società post-sovietica». Tanto accanimento ha una n semplice spiegazione: il nome della Poletica è già stato fatto da alcuni studiosi nei decenni scorsi, ma l'ipotesi è già stata smontata da un'indagine oggettiva. Idalia è gelosa di Natalie, la moglie di Pushkin, che avrebbe una tresca con Dantès, sostiene Katrikin. Falso, ribatte Serena Vitale: Idalia era amante del generale Lanskoj, mentre Natalia non aveva nessuna tresca con Dantès, non ci sono motivi di gelosia. Katrikin afferma che il due novembre del 1836 Dantès e Natalie si sarebbero incontrati. Ma Serena Vitale, documenti alla mano, dimostra che quell'incontro è impossibile e aggiunge, per denudare ulteriormente la tesi di Katrikin, che Idalia Poletica non era affatto spietata, non teneva salotto e che «bella come un angelo con quel che segue» è da attribuire non a Polatica, ma a qualche altra dama della capitale. E' sicuro comunque che il 3 novembre 1836, Pushkin riceve un «diploma del cornuto», che e eleva il poeta all'«ordine dei cornuti». Il pettegolezzo fa il giro di Pietroburgo, l'onore di Natalie è stato macchiato e la sua vita tranquilla è finita. Pushkin sfiderà a duello Dantès. Katrikin sostiene di avere scavato nei carteggi e nei diari e avere sottoposto il «diploma» a una perizia grafologica. Risultato: il testo non è stato scritto da un francese, dunque Dantes non c'entra niente. La calligrafia non è nemmeno quella dei principi Dolgorukij e Gagarin. «Ma tutto questo era già stato fatto, conclude la Vitale e questo soprattutto non vuole dire che l'unica indiziata debba essere proprio la Poletica».[a.z.] Aleksandr Pushkin
Luoghi citati: Mosca, Pietroburgo
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