Al telegiornale va in onda l'eros di Stefano ManciniLilli Gruber

Al telegiornale va in onda l'eros Dal loro studio le giornaliste leggono per «L'altra edicola» pagine di Petronio o De Sade Al telegiornale va in onda l'eros Le conduttrici parlano di letteratura osée PROVOCAZIONE IN VIDEO ALTRA edicola», mez" zanotte, Raidue: compare la scenografia del Tg5 e la giornalista Fininvest Didi Leoni legge con tono freddo e distaccato una pagina di 'letteratura erotica particolarmente scabrosa. Qualcuno, in poltrona davanti al televisore, avrà creduto di aver sognato dormicchiando tra uno zapping e l'altro. Invece è tutto vero: Silvia Ronchey e Giuseppe Scaraffia sono riusciti, dopo molti sforzi, a persuadere alcune tra le più note giornaliste tivù a recitare dalla scrivania dei loro telegiornali pagine tratte dalla letteratura di tutti i tempi. Non Dante o Shakespeare, ma piuttosto Petronio e De Sade, non Molière o Garcia Marquez, ma D'Annunzio e Boccaccio. Le prime speaker erotiche sono Didi Leoni appunto e la sua collega del Tg5 Cesara Buonamici. Lilli Gruber, contattata dagli autori del programma, ha opposto un deciso «no» e smentisce chi le ha già attribuito una prossima partecipazione all'«Altra edicola». Le telegiornaliste dalla loro quotidiana postazione, e con la tipica e personalissima postura che ciascuna di esse assume di fronte alla telecamera, recitano con il tono distaccato e asettico dei telegiornali brani estremamente «roventi» dei classici della letteratura erotica: dai latini ai libertini francesi del Settecento, dal decadentismo all'età contemporanea. Orge, amore di gruppo e mercenario, accoppiamenti insoliti, pederastia e saffismo, sadomasochismo, amplessi brutali o di viziosa raffinatezza, sono alcuni degli argomenti con i quali le «seriose» anchor-woman dovranno confrontarsi, sempre però nella preziosa cornice del linguaggio dei grandi scrittori. Senza alcun imbarazzo? «Beh, mentirei se non lo ammettessi - dice Didi Leoni -, Temevo il ridicolo, pensavo di non essere capace. Mi ha convinto il fatto che Beppe e Silvia (Scaraffia e Ronchey, ndr) sono due amici e che gli scrittori dei grossi nomi della letteratura». Leoni e Buonamici hanno letto un primo, breve brano. «Così era previsto - aggiunge Didi Leoni -. Poi, forse perché ce la siamo cavata bene, ci hanno fatto registrare un secondo pezzo. A me sono toccati D'Annunzio e il Satyricon di Petronio. Sì, ho provato un po' di imbarazzo, soprattutto con quest'ultimo». Avete dovuto provare molte volte? «No, abbiamo registrato in fretta. Ci eravamo preparate un minimo di interpretazione, ma ci hanno fermate subito: volevano il tono freddo, il distacco del telegiornale. Il senso della provocazione è questo. Abbiamo avuto anche qualche problema a concordare un'ora in cui fossimo disponibili sia noi sia gli studi». Le reazioni non sono ancora arrivate. Forse perché l'inizia¬ tiva finora non è stata pubblicizzata. Le prime due speaker della letteratura erotica non temono le critiche e accettano con filosofia la prospettiva (certezza) di finire su Blob, fuori dal contesto della trasmissione e quindi con un garantito effetto porno-comico. «La nostra è stata un'operazione rischiosa, spero che siano clementi» si rassegna Leoni. Ma si dice pronta a fare il bis, se glielo chiedessero. Cesara Buonamici (prossimamente in onda) si è cimentata su un brano dell'Amante di lady Chatterley di Lawrence. Ma ha rifiutato il momento caldo dell'incontro amoroso, preferendo la lettura dei preliminari. Comparirà, come la collega, all'improvviso su Raidue con la scenografia del notiziario diretto da Mentana. Fingerà la serietà che il fatto di cronaca impone, parlerà per un minuto. Ma questa volta, noi telespettatori non ci faremo cogliere di sorpresa. Stefano Mancini Didi Leoni e Cesara Buonamici «Un po' di imbarazzo all'inizio ma è stato divertente» Lilli Gruber: io ho detto no A sinistra, Silvia Ronchey A sinistra, Lilli Gruber Sopra, Didi Leone

Luoghi citati: Mentana