Alluvionati, ora scatta lo sciopero della fame

Alluvionati, ora scatta lo sciopero della fame Cuneo, sindaco contro la mancata ricostruzione Alluvionati, ora scatta lo sciopero della fame CUNEO. Dopo aver chiesto aiuti e risposte coi crete, dopo aver protestato per il «silenzio dello Stato di fronte al nostro dramma» con telegrammi, lettere, fax e telefonate il sindaco di Cortemilia, capoluogo dell'Alta Langa, si gioca l'ultima carta: lo sciopero della fame. Da questa mattina «e fino a quando non ci daranno gli strumenti per uscire dall'emergenza» resterà in municipio, senza toccare cibo. Sul tavolo ha un'ordinanza non ancora firmata, ma che potrebbe scattare nei prossimi giorni: «L'evacuazione totale della popolazione dal comune di Cortemilia». Giancarlo Veglio, primo cittadino di uno tra i più^ devastati dei cento paesi cuneesi colpiti dall'alluvione, è determinato: «Sono abituato a questo tipo di lotte e non mi spaventa il dover fare lo sciopero della fame per ottenere giustizia». Racconta: «A sette mesi dal¬ l'alluvione non sono ancora state ricostruite le sponde dei fiumi portate via dall'acqua. Abbiamo ponti, acquedotto, depuratore, strade da ricostruire. Ma all'Autorità di bacino e dal Magistrato del Po, non arrivano indicazioni, risposte chiare che sono indispensabili ad elaborare i progetti. Prefetto, Provincia e Regione hanno fatto il possibile per aiutarci. Ma non basta». Il 6 novembre Cortemilia venne devastata dalla furia di Bormida e Uzzone. Trenta miliardi di danni, officine e aziende allagate, ponti distrutti, enormi frane che hanno cancellato strade. E la ricostruzione non può iniziare. «Non lascio il municipio. Resto a disposizione dei cittadini e in attesa di risposte, chiare, concrete. Se non arriveranno malgrado lo sciopero, alla prima pioggia, per garantire l'incolumità della mia gente, darò ordine di sgomberare tutto il paese». [g. mar.) Il grattacielo dell'Enel a Napoli accerchiato dalle fiamme

Persone citate: Giancarlo Veglio

Luoghi citati: Bormida, Cortemilia, Cuneo, Napoli, Uzzone