D'Alema: alle urne col doppio turno

La Quercia teme l'abbandono da parte di Lega e ppi se la legislatura prosegue fino al '96 La Quercia teme l'abbandono da parte di Lega e ppi se la legislatura prosegue fino al '96 D'Alenili: alle urne col doppio turno II leader del pds a Bossi: ma non oltre l'autunno ROMA. Sono le quattro e mezzo del pomeriggio e alla buvette di Montecitorio, Franco Marini, popolare alleato del pds, approfitta della «pausa-caffè» per convincere un collega di Forza Italia, il deputato Paolo Mammola, che le elezioni non s'hanno da fare: «Vedo che anche tra di voi - dice l'ex sindacalista - c'è chi pensa che non siano opportune...In fondo D'Alema è l'unico a volerle seriamente, ma se rimane solo deve lasciar perdere. E a quel punto, se Fini capisce che a lui conviene fare un passo indietro, rimanere nell'ombra, tra le forze di centro può avviarsi un dialogo...». Nelle parole di Marini sembra materializzarsi l'«incubo» del pds, la paura di aver sedotto i partner, ma per un tempo fuggevole, e di finire abbandonato, nel caso in cui la legislatura vada avanti fino all'anno prossimo. Già, perché se il ppi nicchia e tergiversa, la Lega addirittura scappa: l'«anguilla Bossi» non si è fatta afferrare da Massimo D'Alema neppure tre giorni fa, nel corso del lungo, e non si sa quanto proficuo, colloquio, che i due leader hanno avuto alla Camera. Quel faccia a faccia, infatti, ha lasciato l'amaro in bocca al leader della Quercia, che continua a puntare alle elezioni in autunno: «Questo governo dice - non può andare oltre». Perciò il capo della Quercia adesso non risparmia frecciate all'indirizzo del senatur: «Con lui - racconta - ho avuto una lunga discussione. Gli ho detto: "vuoi la secessione? Allora applaudiremo i carabinieri che vengono a prenderti. Vuoi il federalismo? In questo caso bene". Sì perché Bossi deve stare attento: se non capisce che la rivoluzione è finita rischia di diventare folklore». Insomma il colloquio è andato così e così. Eppure era stato accuratamente preparato dalle diplomazie di entrambe le parti. Deus ex machina del riavvicinamento tra i due leader, Irene Pivetti, che con il pds continua a mantenere un canale di comunicazione: ha buoni rapporti con D'Alema, e ottimi con Luciano Violante. E' stata la presidente della Camera, infatti, a spiegare a Botteghe Oscure che con il senatur avevano sbagliato tutto, perché dopo le regionali, invece di blandirlo, lo hanno snob¬ bato e maltrattato. Ed è stata ancora la Pivetti a chiarire alla Quercia che per attirare Bossi occorre fargli grandi aperture, sul federalismo e sulla riforma elettorale. Due parole-chiave, federalismo e riforma elettorale. A cui si aggiunge l'antistrust. Buone, per andare alle consultazioni sulla base di un programma comune con ppi e Lega. Ma spendibili anche se la legislatura prosegue. Sì, perché il pds, per esorcizzare 1 «incubo» dell'abbandono, ha messo a punto una strategia che inchiodi gli alleati pure nel caso in cui il voto venga rinviato. D'Alema, infatti, è pronto ad offrire al Carroccio (a cui dà in sovrappiù il federalismo) e al partito popolare la revisione della «legge Mattarella» a loro gradita. Insomma, quella che non piace al Polo. In questo modo, ppi e Lega difficilemente potrebbero scendere dal treno del pds per salire su quello del centrodestra: il discrimine sarebbe proprio la riforma elettorale. Ma in che cosa consiste la proposta della Quercia? Il testo è gi.à stato presentato al Senato: una sorta di doppio turno alla francese. «Se ci fosse l'accordo, si voterebbe dopo, e comunque la si potrebbe fare in poco tempo», spiega D'Ale- ma nella conferenza stampa di presentazione. Particolare significativo: la riforma non è di quelle «prendere o lasciare». «No - aggiunge il segretario del pds - noi vogliamo aprire un confronto parlamentare». Che sfocerebbe in una mediazione gradita alla Lega come al ppi: una legge sullo stampo di quella regionale, però con il doppio turno. Una legge a cui non direbbe di no nemmeno gran parte di Rifondazione. Morale della favola: se la legislatura continua, in Parlamento c'è una maggioranza che può mandare in porto riforma elettorale e federalismo, ma anche l'antitrust. A questo punto sta "al Polo decidere che cosa gli | conviene di più. Le elezioni in | autunno? D'Alema è pronto. Il I rinvio del voto? D'Alema ha preso le contromisure del caso. Maria Teresa Meli

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