In Procura la signora Dell'Utri

In Procura lo signora Dell'Otri Interrogata come teste. Nuove accuse al presidente dall'avvocato Bertone In Procura lo signora Dell'Otri Publitalia, torna libero il manager Buora TORINO. Miranda Dell'Utri arriva nel primo pomeriggio in Procura, convocata dai pm che indagano sul marito per essere interrogata come «persona informata sui fatti». Entra nell'ufficio di Cristina Bianconi e lì, fra oggetti ordinati, le due donne rimangono a tu per tu per un'ora buona. L'argomento lo svela la stessa signora Dell'Utri: «Inerente a Publitalia». Alta, bruna, sobriamente elegante nel trequarti rosa confetto, si sottomette alla richiesta di essere più precisa. E aggiunge: «Inerente l'architetto». Le labbra le tremano. In quel mentre piomba un fotografo e allo scatto della macchina lei reagisce con un istintivo «questo no!». In un amen è già al cancello, venti passi oltre e sale sulla « 164» canna di fucile con al seguito due legali e un redattore del «Giornale». Per oggi ha ottenuto il permesso di vedere il marito, in carcere a Ivrea. In un'altra stanza il pm Luigi Marini continua a interrogare un altro personaggio di questa inchiesta: l'avvocato Giorgio Bertone, il solo del «giro» Publitalia che collabori dopo il licenziato e minacciato Edoardo Pizzotti. E domande e risposte anche in questo caso riguardano in parte il solito professionista incaricato di ristrutturare la villa sul lago di Como. Ma se la signora Miranda si sarebbe limitata a telefonare al collega (è anche lei architetto) per riferigli che il marito voleva incontrarlo, l'avvocato cuneese avrebbe fatto ben di più. Con lui e Prandelli si risale agli albori dell'inquinamento della prova che ha incastrato Dell'Utri: la storia di quell'ottantina di milioni di fondi neri ricavati dalla differenza fra fatture gonfiate e il reale importo di un contratto pubblicitario. O forse erano solo una tranche. Sta di fatto che, ogni giorno, se ne scopre una nuova: siamo ancora nel 1994 e a Publitalia si accorgono della «cazzata» del loro capo, così attento a pagare sempre in contanti, e per centinaia di milioni. Quella volta passa all'architetto Antonio Gilardoni quattro assegni circolari intestati a un nome di fantasia senza girarli. Poco tempo dopo Prandelli e Bertone vanno a cercare il professionista per sapere se li aveva incassati e cercare di recuperarli. Troppo tardi. La preoccupazione continua nel tempo: si concordano versioni da fornire eventualmente ai magistrati e si arriva alla convocazione del professionista da parte di Dell'Utri. L'ultimo tentativo di depistare le indagini - per cui il presidente di Publitalia è tuttora in carcere - si sarebbe realizzato in quel colloquio. Nelle oltre tre ore di interrogatorio Bertone, assistito dagli avvocati Elena Negri e Marisa Ferrerò, avrebbe completato con il suo racconto questa piccola ma decisiva storia per l'inchiesta, e poi con il pm Marini avrebbe parlato d'altro. In quel mentre alla Procura arrivava dal palazzo dei gip la notizia che Gabriele Buora a sorpresa - per i pm che avevano dato parere contrario alla sua scarcerazione - sarebbe uscito di lì a poco dalla sua cella «tre per tre» per tornare di corsa al Giro d'Italia. Buora, dirigente del settore sponsorizzazioni sportive, era stato arrestato venerdì scorso per fatture false in concorso con il latitante Maurizio Bobbi. «La contestazione mossa nei suoi confronti spiega l'avvocato Gilberto Gatteschi - non riguardava Dell'Utri. Piuttosto, mi sembra che le indagini vadano avanti per settori e siano inquadrate in un disegno genera¬ le». Che riporta al «sistema» di rapporti fra Publitalia e la galassia delle agenzie-satelliti (fra cui le società di Arnaboldi e Bobbi) finalizzato - secondo l'accusa - a «produrre» fondi neri e le condizioni di una consistente evasione fiscale. Entro la giornata il gip Piera Caprioglio deciderà sull'istanza di scarcerazione di Vincenzo Lupo Stanghellini, l'altro manager Publitalia finito in cella nel giorno del capo. Oggi i pm risentono Gian Paolo Prandelli, in carcere da più tempo, mentre il socio di Bobbi, Alberto Alquati, va dal gip con l'avvocato Mario Anetrini (la sua cattura è a termine: 30 giorni). Tutto questo mentre la difesa di Dell'Utri continua la trattativa perché il «detenuto eccellente» sia reinterrogato al più presto. Ma ieri il procuratore aggiunto Francesco Marzachì escludeva la possibilità prima del giorno dell'udienza al tribunale della libertà, lunedì. E, sulle 642 firme Publitalia a sostegno del presidente, ha aggiunto: «Siamo abituati anche a quello, e non ci fa più effetto». La giornata si chiude con un punto a sfavore dell'accusa (la scarcerazione di Buora), ma probabilmente il nuovo interrogatorio di Bertone, anch'esso secretato, ha portato nuovi tasselli al paziente puzzle che i due pm torinesi stanno realizzando: l'avvocato cuneese avrebbe presenziato a un colloquio fra Prandelli e Dell'Utri e di quello avrebbe riferito. Alberto Gain© Marzachì: «I manifesti con le firme? Siamo abituati non ci fanno più effetto» Marcello Dell'Utri Miranda DeirUtri moglie del presidente di Publitalia

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