Le «spine» di Cofferati

Le «spine» di Cofferati Le «spine» di Cofferati Torino e Brescia rocca/orti del dissenso (in Piemonte 54,37% di sì, 45,44% di no; in Lombardia 54,35% di sì, 45,65% di no). Il ristretto margine è dovuto alla forte presenza delle fabbriche in queste due regioni. I metalmeccanici di Piemonte e Lombardia avevano già bocciato l'intesa nelle varie assemblee che si erano svolte alcuni giorni prima dell'accordo poi sottoscritto da Cofferati, D'Antoni e Larizza. Il malcontento era così diffuso che le segreterie piemontesi di Cgil, Cisl e Uil avevano apportato emendamenti alla piattaforma che veniva comunque bocciata dai la¬ voratori nelle varie assemblee. La controprova del malcontento diffuso tra i lavoratori metalmeccanici è così giunta ieri pomeriggio quando nelle sedi sindacali sono cominciati ad affluire i primi risultati. Ma era un risultato negativo prevedibile. Ora resta da vedere in che maniera il sindacato cercherà di tenere conto di questi voti contrari nelle maggiori fabbriche del Nord. Alla Fiat di Mirafiori l'accordo è stato bocciato dal 68,5% dei votanti e approvato dal 30,2 per cento. All'Olivetti i no hanno toccato il 60 per cento con¬ Il ministro del Lavoro Treu ria non è stata determinata da un riassorbimento dei lavoratori nell'ambito delle aziende, bensì, nella maggior parte dei casi, da un travaso degli stessi nelle liste di mobilità». I lavoratori interessati dalla cigs (legata a crisi e/o ristrutturazioni aziendali) sono infatti calati nel corso del '94 da 174 mila a 118 mila, ma nel contempo quelli iscritti alle liste di mobilità sono aumentati da 220 mila a 294 mila». tro un 40 per cento di sì. Raffica di voti contrari anche da altre grandi fabbriche del Torinese: Alenia, Fiat Avio, Comau, Iveco, Carello, Pininfarina. L'unica vittoria dei sì tra i metalmeccanici piemontesi si è verificata alla Fiat di Rivalta (56,9% di favorevoli e 41,8% di contrari). Voti contrari si sono registrati in altre grandi aziende e non solo del Nord Italia: Om di Brescia, Zanussi di Susegana (Treviso), Piaggio di Pontedera, Fiat di Cassino, Alfa Romeo di Arese, Italici di Milano, Italtel di Castelletto (Milano), Zanussi di Pordenone, Uva di Bagnoli, Siemens di Marcianise (Caserta), Sata di Melfi, Uva di Taranto. Di grande rilievo positivo sono giudicati da Cgil, Cisl e Uil i risultati della Pirelli Bicocca con il.61% di sì, del Pignone di Firenze con il 63%. Alla Fiat di Melfi i sì ottengono una netta affermazione con il 77%. Analoghi risultati si registrano anche all'Enichem di Siracusa e alla Fiat di Termini Imerese. Tra le regioni che si sono espresse in maniera decisamente favorevole all'ipotesi di riforma sulle pensioni, le Marche con il 67,3% di sì e il 30,9%

Persone citate: Arese, Carello, Castelletto, Cofferati, Cofferati Torino, D'antoni, Larizza, Pininfarina, Treu