Dai diari segreti di Nenni spunta il Cln lottizzato di Filippo CeccarelliPietro Nenni

Dai diari segreti di Nenni spunta il Cln lottizzato Dai diari segreti di Nenni spunta il Cln lottizzato UN PASSATO A SORPRESA PROMA IU' che il mercato delle vacche - se ne esce a un certo punto Emilio Lussu - è il parto delle vacche...». Per fortuna, durante le riunioni, Pietro Nenni si segnava tutto, comprese le battute. Il leader socialista, cui la Storia politica di questo Paese non sarà mai grata a sufficienza, era una specie di grafomane: note, lettere, diari, fino alla fine dei suoi giorni, con grafia sempre più incerta (e indecifrabile). Grazie a quei suoi appunti così vividi da sembrare stenografici, dopo mezzo secolo è possibile rivivere il lungo tira e molla che fra il maggio e il giugno del 1945 portò i padri della Repubblica al governo . Parri. L'Espresso di questa settimana pubblica questi verbali con un titolo - «Cln, Comitato di lite nazionale» - che dà tutto il senso di quell'alta, nobile, drammatica, ma pur sempre trattativa sui posti. Un inside che dimostra come poi questa pratica fosse destinata a continuare, sempre più degradandosi. «Sulla questione del ministero dell'Interno - annuncia Meuccio Ruini - si rischia di buttare tutto per aria»; «Se partecipano Nenni e Togliatti - questo è De Gasperi - partecipo anch'io. Se no, si riserva»; mentre Parri è subito nei guai: «Per gli Interni mi sono trovato di fronte a due richieste dei socialisti e dei liberali. Come se ne esce? (...) 10 non vedo altra soluzione che l'attribuzione degli Interni al presidente». Dopodiché si apre la grana della Pubblica Istruzione. Ecco Sceiba: «Abbiamo avuto l'impressione che si ponesse 11 veto per la Democrazia cristiara». Cattani, liberale: «Non c'è stato alcun veto». Ruini, demo-baurista: «Nessun veto». Sceiba, ancora: «Si aveva la sensazione che ci si volesse escludere». Nenni lo esclude. La Malfa, invece, no: «Chiede alla de di rinunciare». Sceiba: «Insiste». Nenni chiede un rinvio. Ma a quel punto sopraggiunge il realismo del pei. Prima Scoccimarro e poi Togliatti escludono pregiudiziali anti-dc: «Dato come stanno le cose così Nenni sintetizza la posizione togliattiana - accettare che l'Istruzione Pubblica vada ai cattolici». Appunti preziosi la cui lettura non farebbe certo male ai politici di oggi. Quelli di ieri, certo, si spartivano le poltrone, ma a una transazione in qualche modo arrivavano. Con l'Italia distrutta e divisa a metà - sono riportate su questo illuminanti battute di Morandi - e una condizione internazionale a dir poco umiliante - è Leo Valiani a sottolinearlo - non potevano permettersi la paralisi. La formazione del governo Parri non fu facile. Le trattative iniziarono tre giorni dopo che Sandro Pertini - del quale si nota la generosa irruenza - aveva pensato bene di sparare una raffica di mitra contro la villa che ospitava il Luogotenente Umberto. Candidato alla Presidenza era proprio Nenni. «Chiediamo presidenza di sinistra per andare incontro all'aspirazione del popolo» fa presente Togliatti. Ma la de è contraria. Oltre a piazzale Loreto, Sceiba richiama «le fucilate al principe». «Se un de va al governo - dice - i cittadini vanno a letto tranquillamen¬ te. Se ci va un socialista non credo che avverrebbe la stessa cosa». De Gasperi è assai più elegante (e democristiano). Esclude che il suo partito questo può interessare il professor Buttigliene - sia di destra («Se mi lascio incasellare così non è per accettare che noi non siamo una forza progressiva o anche rivoluzionaria. Mi sento in pena quando mi accantonate con la destra...»). Parla bene di Nenni, ma intanto gli sbarra la stra¬ da: «Siamo di fronte ad un uomo che sa certamente sollevarsi al disopra degli interessi di partito ma ha preso una posizione netta che è l'onore della sua vita». E il leader socialista, sdegnato, non ce la fa. Parri dura pochi mesi. Ha comunque il tempo di vedersela con il separatismo siciliano. E qui, in un Consiglio dei ministri, il de Aldisio pone una questione che, con il senno di poi, fa riflettere: «Finocchiaro Aprile (leader politico del separatismo, ndr) afferma che sarebbero •arrivati siculo-americani in Sicilia. Il Console americano ha protestato. La verità è che sarebbero sbarcati alcuni indesiderabili dai precedenti penali molto caratteristici. Li fanno passare per agenti americani, venuti per controllare il plebiscito». E ancora una volta per capire il presente vale la pena di ristudiare il passato. Filippo Ceccarelli Pietro Nenni con Palmiro Togliatti subito dopo la fine della guerra

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