«Non ho castigato quel bimbo»

«Non ho castigato quel bimbo» Roma, ma i genitori accusano: in classe imponeva di pregare «Non ho castigato quel bimbo» Ebreo discriminato, replica la maestra SCONTRO DI RELIGIONI IROMA ERI baby F. non è andato a scuola. Non ci tornerà fino a settembre. I genitori vogliono proteggerlo dalla curiosità che è montata intorno al suo caso. Nella scuola del piccolo, la «Giorgio Franceschi» non si è parlato d'altro. Capannelli di mamme hanno discusso sulla vicenda del bambino di cinque anni che in classe si sentiva diverso perché ebreo. I compagni recitavano la preghiera a Gesù bambino, a lui era impedito di recitare 10 Shema Israel, la pregiera fondamentale della religione ebraica. La grande accusata, la maestra, Liliana Seminara, ha negato tutto e annuncia querele: «Sono indignata e amareggiata da tutto quello che si è detto sul mio conto. Ho trentatrè anni di servizio alle spalle e mai nessun genitore si è venuto a lamentare». Nessuno tranne la mamma di Baby F. che, insieme al marito, dall'insegnante ha detto di esserci andata più volte per far capire 11 disagio del bambino. Le mamme dei compagni di scuola del piccolo non danno importanza alla cosa, riducendo il lutto a incomprensioni caratteriali tra genitori e insegnante. «C'era stato un certo attrito - racconta una signora - perché la maestra si era risentita dal fatto che abitualmente i genitori le lasciavano il bambino a scuola senza nemmeno salutarla. Loro, d'altra parte, le rimproveravano di essere troppo severa». Una severità usata verso bambini tanto piccoli che non dispiace a molte mamme. «La Seminara - spiega un' altra signora - è proprio il tipo di maestra che se un bambino sbaglia, lo corregge. Invece quel bambino era an¬ tuato a fare quello che voleva. Poi c'è stato il trasferimento e a soffrirne è stato il bambino che è ancora legato ai compagni e alla maestra». Nessuna accusa alla maestra incriminata neanche dai genitori di un' altra bambina ebrea che frequenta la stessa classe di Baby F. Ma la lettera arrivata al presidente della sedicesima circoscrizione e firmata dai genitori del bambino parìa chiaro. Si legge: «La maestra imponeva la recitazione di una pregiera all'inizio delle lezioni, pre- ceduta dal segno della croce, che nostro figlio veniva invitato a fare. Alle rimostranze della madre la maestra rispondeva che "noi siamo cattolici, per chi non è cattolico ci sono scuole speciali"». Da questo scontro la situazione di baby F. in classe sarebbe solo peggiorata. «Il bambino ha raccontato - continua la lettera - che la maestra gli dice sempre che i suoi disegni sono tutti brutti, che è uno sciocco, che non sa fare niente. In più occasioni è stato confinato in un angolo, detto "pensatoio" in punizione per aver gesticolato e non essere stato composto». Con le nuove insegnanti invece il bambino è tornato tranquillo. Un benessere che, secondo la mamma, «con la precedente maestra non gli era garantito». «Mio figlio è molto vivace - spiega la donna - però quando si trovava in classe con la precedente insegnante aveva sviluppato un'aggressività eccessiva. Non sono contenta di tutto questo clamore. Il problema lo abbiamo risolto in silenzio». Ieri alla scuola del bambino sono andate le mamme della comunità ebraica. Hanno voluto parlare con la direttrice della scuola. Senza alzare la voce ed esasperare la polemica. Con loro hanno portato dei fiori, un gioco da regalare a un bambino bisognoso e una lettera nella quale si chiede un richiamo della maestra per le discriminazioni a cui avrebbe sottoposto il bambino ebreo. E la storia di baby F. è arrivata anche in Parlamento dove i deputati riformatori, tra cui Marco Taradash, hanno rivolto un'interrogazione al ministro della Pubblica Istruzione per chiedere «se non intenda prendere provvedimenti affinchè oggetto di trasferimento ad altra sede sia l'insegnante e non il bambino». Due consiglieri comunali del pds, Magiar e Coscia, e due dei verdi, Esposito e Di Francia hanno invece chiesto al sindaco Rutelli di bloccare l'insegnamento della religione nelle scuole materne comunali. Il sindaco ha già risposto che la proposta è impraticabile. Maria Corni La madre: costretti a tenerlo in casa Ancora polemiche a Roma per il bambino ebreo punito dalla maestra perché non avrebbe fatto il segno della croce

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