«lo, Mike uomo del no»

«lo, Mike, uomo del no» «Non dò più film a Silvio» «lo, Mike, uomo del no» Bongiorno: spot se permette il garante MILANO. «Voglio fare anch'io uno spot a favore del No». Mike Bongiorno, è deciso a prendere parte alla battaglia sui referendum per la tv. «Ma adesso sembra che chi conduce programmi non possa fare propaganda. Cosa vuol dire? Nelle mie trasmissioni non ho mai detto votate o votate quello. Soltanto andate a votare. Comunque ce lo facciano sapere presto: se sarà legale, farò lo spot». Non è bastata la multa di 300 milioni che nel marzo scorso gli è piombata addosso per quel «discorsetto», come lo definisce lui, «su chi era Berlusconi e cosa aveva fatto come imprenditore», piazzato lì, nel bel mezzo della sua «Ruota della Fortuna» a pochi giorni dalle elezioni. «Vianello aveva detto chiaro e tondo di votare Berlusconi, io no. E poi, adesso, un conto è dare un'indicazione di voto, un altro è spiegare ai telespettatori cosa può succedere se vince il Sì e molti programmi non ci saranno più». E, alla delusione che Mike Bongiorno ha detto di provare per questo Paese dove «al massimo si discute se togliere due o tre reti a Berlusconi e di che fine farà Baggio», si aggiunge anche lo spreco di questi referendum che «non servono a nulla, perché se vincono i No D'Alema ha già fatto sapere che preparerà una legge anti-trust. E con una sola rete, date retta a me, non si sopravvive». Ma alla fine, Mike, non lascia dubbi: «Vinceranno i No. Molti telespettatori voteranno così, gli anziani soprattutto che vedono molta tv». E la pubblicità? «La pubblicità è utile e fa anche comodo. Tra uno stacco e l'altro uno si alza, va a bere, odiscute del film che sta vedendo. Adesso, inoltre, anche il Parlamento europeo sta esaminando una legge per portarla dal 20 al 30%. Mica possiamo trascurarlo. Forse le tv europee stanno pensando a qualcosa di simile alle nostre televendite?». Nient'altro che battute invece, per i possibili acquirenti della Fininvest: «Se viene Murdoch sono favorito perché conosco la lingua. Con gli arabi, certo, avrei qualche difficoltà in più. Comunque per me i due pari sono». L'unica cosa certa è che «la Rai dovrebbe avere tante reti quante la Fininvest, altrimenti, chi ne ha di più è in vantaggio. Poi dovrebbe fare la tv di Stato, senza pubblicità perché ha già il canone e con programmi di altissimo livello per rappresentare la cultura del Paese». Poche parole, inoltre, sull'arresto di Marcello Dell'Utri. «Lo conosco, è una brava persona. Lo scagioneranno». Quanto alla Fininvest «è vittima di una persecuzione. Non uso la parola complotto, ma certo, sui giornali, c'è sempre qualche articolo contro».[o. p.) Mike Bongiorno è pronto a scendere in campo nello spot per il No

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