Publitalia altro arresto

m Lunedì l'udienza al Tribunale della libertà per Dell'Utri. E il numero uno resta in cella Publitalia, altro arresto L'inchiesta s'allarga alla Formula Uno TORINO. Dell'Utri non «uscirà» per questo fine settimana. I suoi difensori non l'hanno chiesto al gip e non tira aria che lo chiedano. Lunedì c'è l'udienza al tribunale della libertà, e sarà davanti a quei giudici che gli avvocati del presidente di Publitalia si giocheranno tutte le carte. Perché i pm torinesi, che ne hanno ottenuto la cattura, non hanno intenzione di riascoltarlo nel frattempo. Sentiranno domani il suo ex numero due Gian Paolo Prandelli, costituitosi il giorno 17 (non è superstizioso) e passato rapidamente al ruolo di scudo umano dei fondi neri Publitalia. «Come afferma Prandelli...», la difesa di Dell'Utri riparte sempre da lui. E intanto, ieri pomeriggio, in Procura è spuntato un nuovo arrestato: un «fatturiere» entrato nel sistema degli sponsor gonfiati come socio del latitante Bobbi: domenica era stato visto insieme a lui al Gran Premio di Montecarlo. I vertici della Procura torinese parlano di probabilità di un'imminente richiesta di rinvio a giudizio per Dell'Utri e il procuratore aggiunto Francesco Marzachì non esclude nemmeno la possibilità che il detenuto eccellente venga accusato del reato di falso in bilancio, «vista la consistenza degli importi contestati a Publitalia». Tacciono e lavorano a testa bassa i pm Cristina Bianconi e Luigi Marini. Ieri hanno sentito come testi altri funzionari della concessionaria di pubblicità Fininvest e «riaperto» il fascicolo Bobbi con l'arresto di Alberto Al- quati, 37 anni, giornalista pubblicista milanese, amministratore di New Way Advertising e direttore del mensile Briefing. E' accusato di emissione di fatture false in concorso con il socio per 4 miliardi. Sono gli ultimi che la Procura contesta a Bobbi, al terzo provvedimento torinese di cattura per un totale - sinora - di 26 miliardi di fatture false. E qui si cominciano a intravedere grosse cifre. Che portano tutte nella direzione degli sponsor gonfiati della Formula Uno e in parte a Palazzo Cellini, Milano Due, l'indirizzo di Publitalia. «Arnaboldi è un pesce piccolo rispetto a 'sto Bobbi», si lascia sfuggire un investigatore. E il giro delle società di questo signore, tranquillo latitante a Montecarlo dove ha un appartamento che si affaccia sul porto, lo dimostra: 70 miliardi l'anno di fatture solo a Publitalia. Quelle false gli uomini della Guardia di Finanza gliele hanno trovate nascoste in un box, all'interno di un cortile condominiale della «Milano che lavora». Maurizio Bobbi, 44 anni, lavorava a modo suo: si sedeva a tavola e firmava fatture da cui ha ricavato a sufficienza per sé e suoi beneficiati. La conferma? Il titolare del team Minardi ha dichiarato: «Bobbi è uno che ha fatto del gran bene». E si capisce: con le fatture drogate che assicuravano ai clienti ritorni di fondi neri e una forte evasione fiscale, Bobbi era uno dei maghi che facevano piovere una parte di quei quattrini sulla Formula Uno. Quan¬ do non operava di sua iniziativa faceva da sponda a Publitalia. L'accusa dei pm: «L'azienda diretta da Dell'Utri incaricava degli affari sporchi gente come Bobbi e Arnaboldi». Quest'ultimo ha messo a verbale che Romano Luzi, il maestro di tennis di Berlusconi (coindagato con Dell'Utri a Milano in un'altra inchiesta fiscale), gli aveva «fatto il nome di Minardi e Benetton come di due scuderie serie con cui poter fare un po' di lavoro. Per la Benetton ho parlato a Londra con una persona di cui non ricordo il nome... Quel signore mi ha fatto una proposta secondo 0 solito meccanismo, offrendo un ritorno del 70% in nero a chi avesse sponsorizzato la vettura e a noi una provvigione del 5% sull'effettivo pagato». Ha aggiunto: «Faccio presente che con Briatore (il team manager Benetton) non ho mai parlato delle condizioni del contratto». Ai pm Arnaboldi ha invece parlato di Alquati e della sua rivista patinata sul mondo dei motori senza inserirlo nel sue «giro» di giornalisti a stipendio (per 2 miliardi l'anno di stecche). L'ha liquidato come uno quasi qualsiasi di cui gli aveva accennato l'imprenditore Prati, il «signor Cadey». Quello che nemmeno davanti al gip Piera Caprioglio - che lo interrogava da arrestato - si è dimenticato di abbozzare uno spottino per i suoi prodotti di bellezza. «Non conosce la linea Bilba? Otti- Alberto Gaino Finisce in manette Alquati, socio del latitante Bobbi Domenica era con lui al GP di Montecarlo m A lato, Marcello Dell'Utri, presidente Publitalia. A sinistra. Giovanni Arnaboldi

Luoghi citati: Londra, Milano, Montecarlo