Nostalgici cliccate su Marilyn

Nostalgici cliccate su Marilyn Nostalgici cliccate su Marilyn VISITANDO il Salone del Libro di Torino e vedendo quanti espositori proponevano dimostrazioni, corsi, presenze su Internet, pensavo che le cose sono cambiate a ritmi davvero incalzanti. Sono passati solo alcuni mesi da quando inauguravo questo piccolo dialogo con voi. La Stampa non era il primo, ma era tra i primissimi grandi quotidiani ad offrire questo tipo di servizio. Oggi una rubrica su Internet c'è praticamente su tutti i quotidiani e su molti settimanali; le edicole sono piene di riviste dedicate al fenomeno Internet, se ne parla alla radio, alla tv, in conferenze, dibattiti. Mi chiedo se oggi Internet non sia diventata una moda: tipo «l'importante è esserci, non importa perché o come». La diffusione del fenomeno, il suo essere disponibile in sempre più città e a condizioni economiche sempre più vantaggiose, il suo essere sempre più una componente della cultura, sono indubbiamente fatti positivi: solo alcuni mesi fa Internet era considerata uno sfizio per iniziati, ora comincia ad essere alla portata di tutti. Questo va nella direzione stessa dei motivi per cui la rete fu creata e vive. Ma, passato il primo momento di euforia, ora mi sembra si imponga una riflessione sull'uso e sui limiti di questa possibilità di comunicazione. Come fu per la carta stampata, come è stato per il telefono, tra poco sarà per Internet: comunicare, scambiare informazioni, sì, d'accordo, ma perché, con chi, con quali fini? E come fare in modo che ciò che ci interessa emerga dal mare di chiacchiere e di soliloqui che il mezzo consente ma non scevera? A volte, mentre scorro le mie 250 lettere quotidiane (che in gran parte poi devo eliminare, perché altrimenti non avrei spazio sull'hard disk) penso che di là, in biblioteca, ho ancora i libri e gli appunti di quando studiavo all'Università - che non mi sognerei mai di buttar via - e che, tutti insieme, probabilmente contengono una massa di informazioni quantitativamente non di molto superiore a quella che in sei mesi di lavoro su Internet ho letto 0 visto passare: e mi domando come adeguarmi, oggi e domani, a questi mutamenti. Voi che ne pensate? C'è qualcuno che condivide il mio bisogno di metterci a discutere, oltre che di nuovi indirizzi, anche di che indirizzo dare a questa esperienza? Che ne direste di usare una parte di questa rubrica per scambiarci idee in proposito? Gli indirizzi: Fabrizio Zanetti mi scrive che http://simsite.unc.edu/btbin/birtnday «consente di registrare il proprio nominativo ed eventualmente il proprio E-mail nel giorno del mese di nascita. Ricevere (e inviare) auguri di buon compleanno in tutto il mondo è cosa che ritengo piacevole...». Sono d'accordo, Fabrizio, e se vuoi fare gli auguri a qualcuno ma hai paura di dimenticartene, fattelo ricordare da E-Minder a http://www.netmind. com/eminde17e-minder.html E, ancora in temi di ricordi, tre pezzi della nostra storia di ieri: una emissione di francobolli in onore di Marilyn Monroe a https://www.kiosk.net:80/marilyn/ The Operation Desert Storni Debriefing Book di Andrew Leyden a http:www.nd.edu/—aleyden/contents.html e un pensiero al mondo di Amiga e dei Commodore (il mio primo computer) con l'Amiga Developers Project di Torino (segnalatomi da Luca Ferraris) a http://www.di.unito.it/pub/WWW/www—student/amiga/ Grazie di tutti gli apprezzamenti e i suggerimenti a proposito delle pagine de La Stampa su Internet: i lavori per migliorarle e arricchirle sono in corso. Silvio A. Merciai

Persone citate: Andrew Leyden, Fabrizio Zanetti, Luca Ferraris, Marilyn Monroe, Minder, Silvio A. Merciai

Luoghi citati: Torino