Leon Spierer Rai brillante

Il concerto ai Santi Martiri Il concerto ai Santi Martiri Leon Spierer Rai brillante TORINO. Primo concerto della stagione dei Santi Martiri, organizzata dalla Fondazione San Paolo: nella chiesa di via Garibaldi, sotto la cupola splendidamente restaurata, ha suonato l'altra sera il Complesso da camera dell'Orchestra Nazionale della Rai diretto da Leon Spierer, che per trent'anni ha ricoperto la carica di primo violino nell'Orchestra Filarmonica di Berlino. La sua conoscenza della tecnica con cui si concerta un gruppo di archi non sembra conoscere segreti: il lavoro compiuto l'altra sera è stato semplicemente perfetto e la morbidezza del suono, l'omogeneità dei timbri, la chiarezza delle articolazioni e la precisione degli attacchi hanno fatto assomigliare il gruppo della Rai ai migliori complessi europei specializzati in musica da camera. Un lavoro di questo genere è, naturalmente, molto utile in vista di quella omogeneità interna che l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, nata solo l'anno scorso dalla fusione di tre orchestre diverse (Torino, Roma e Milano), si propone di raggiungere, ma che molto dipende dalla bacchetta di chi, di volta in volta, la dirige. Seduto al suo posto di primo violino, il berlinese Leon Spierer guidava la formazione con cenni del capo, inclinazioni del corpo e palesi movimenti del braccio: segni non troppo accentuati ma sufficienti per spremere il pathos intensissimo contenuto nella Sesta delle «Sette parole del Redentore sulla Croce» in cui Haydn rappresenta la morte del Salvatore. Seguivano l'ironica «Serenata» di Elgar, un concerto per violoncello di Boccherini in cui si è apprezzata la musicalità di Massimo Macri, primo violoncello dell'Orchestra della Rai. Poi, una sorpresa per un programma di musica da camera: l'Adagetto dalla «Quinta sinfonia» di Mahler che ha riempito di suono sino alla saturazione l'ambiente acusticamente raccolto della chiesa dei Santi Martiri; ma sembrava di ascoltare un'orchestra sinfonica di grande formazione, tanto ricco di armonici era il suono ottenuto da Spierer, e esaltato attraverso l'evidenza dei contrasti dinamici. Conclusione brillantissima con la terza delle «Sonate a quattro» di Rossini: tutti in piedi, violinisti e violisti si sono lanciati in una corsa pazzesca che ha acceso l'entusiasmo del folto pubblico e ha dovuto essere ripetuta. Paolo Gallarati Leon Spierer ex primo violino dei Berliner ha guidato il complesso della Rai con grande sensibilità esaltando i colori della musica

Luoghi citati: Berlino, Milano, Roma, Torino