ESASPERATI DALLA BUROCRAZIA di Marco Accossato

«Perché non vogliono darci un alloggio migliore?» ESASPERATI DALLA BUROCRAZIA Marito, moglie e le due gemelline di 4 mesi contro l'Azienda territoriale per la Casa Si murano nella stanza per protesta «Perché non vogliono darci un alloggio migliore?» UBATI in casa per protesta. Capita in un alloggio , popolare di via Cimarosa 30/13: Bruno Sapelli e Grazia Raffio, 30 e 28 anni, da ieri pomeriggio sono barricati con le loro due bimbe di appena 4 mesi fra mattoni e cemento, per contestare l'Azienda Territoriale per la Casa (ex Iacp) che li contringe a vivere in un alloggio marcio e troppo piccolo per una famiglia. Camera, cucina e bagno; 38 metri quadri in tutto che trasudano acqua dalle pareti provocando continui corto circuiti: «Doveva essere una sistemazione provvisoria, quando anni fa, ci hanno trasferiti dai condomìni del Comune in via Mazzini 44 - spiegano i Sapelli -. Dissero che erano da ristrutturare, ma che saremmo rientrati presto. Invece il nostro alloggio rifatto l'hanno ceduto ad altri e noi siamo costretti a restare in questo buco». Ora che ci sono anche le gemelline neonate, per i Sapelli è diven- tato un supplizio: «Abbiamo sollecitato l'Atc per avere una sistemazione più adatta. Rispondono che non hanno altre case, mentre noi sappiamo che ci sono 523 alloggi liberi, tutti più grandi del nostro. Perché non vogliono darcene uno?». E scoppia la guerra contro chi li costringe a vivere in un «fazzoletto» umido. «Se è così che vogliono lasciarci, allora ci moriremo fra queste mura schifose. Così qualcuno finirà nei guai», minacciano Bruno e Grazia. Hanno comprato calce e mattoni, e ieri alle 19 hanno murato porte e finestre: in casa non entra più aria, né luce. «Non volevamo arrivare a tanto - sbottano -. Lo facciamo perché qualcuno ci aiuti subito: siamo stanchi di aspettare. Basta con le false promesse: sono 12 anni che ci ripetono di avere pazienza perché una casa migliore per noi non c'è». Musicista disoccupato lui, addetta alla ristorazione nella cucina di un fast-food lei, vivono con 800 mila lire al mese: «Lo stipendio di mia moglie - spiega Bruno Sapelli -. Io guadagno qualche lira ogni tanto, facendo piccoli traslochi e lavoretti da niente». Prospettive nere per Luna e Orchidea, le gemelline neonate: «Non abbiamo neppure spazio per la culla: dormono nel letto con noi, stringendoci tutti un po'». Marco Accossato Bruno Sapelli e Grazia Raffio si murano all'interno dell'appartamento

Persone citate: Bruno Sapelli, Grazia Raffio, Luna, Sapelli