Italo Lana Genio vanitoso da amare e odiare

Italo Lana Italo Lana Genio vanitoso da amare e odiare A-1 MORE e odio: ecco, per dirla alla Catullo, i sentimenti che Cicerone suscita in me» Italo Lana, Iche sull'avvocato di Arino ha appena pubblicato un iaggio {Cicerone, una vita per la "Repubblica, edito dall'Accademia delle Scienze di Torino), non ha paura di mettere a nudo il grande oratore: «Per Cicerone provo un certo fastidio perché era troppo vanitoso: metteva se stesso davanti a ogni cosa, cercò per tutta la vita qualcuno che cantasse le sue imprese. Alla fine dovette scriversi da solo un'opera che poi andò persa. Ma lo riscattava il suo candore: era un vanitoso ingenuo». Fra i detrattori più ostinati di Cicerone, spiega il latinista, c'erano Gadda, Concetto Marchesi ila sua oratoria è come «una bella casa, splendida fuori ma vuota dentro») e Montaigne: puoi leggerlo per un'ora, diceva il filosofo, senza arrivare mai al nocciolo. Il fascino e l'attualità di Cicerone, secondo Lana, risiedono invece «nella sua grande visione dello Stato romano, caratterizzato dall'equilibrio dei poteri, e soprattutto nella coerenza con cui pagò di persona per le proprie idee: quando scagliò le 14 filippiche contro Antonio, sapeva bene che alla fine per lui ci sarebbe stata la morte. Anche le critiche a Ottaviano gli furono fatali: quando tornò indietro dalla spiaggia di Formia, sapeva che i sicari lo stavano I cercando». (c. gra.l

Persone citate: Cicerone, Concetto Marchesi, Gadda, Italo Lana

Luoghi citati: Formia, Torino