Sulle piazze di Roma ritorna il femminismo di Liliana Madeo

Sulle piazze di Roma ritorna il femminismo LA NUOVA STAGIONE DELLE DONNE L'appuntamento il 3 giugno: cortei e canti Sulle piazze di Roma ritorna il femminismo ROMA. Un aggiornamento intensivo sugli umori che attraversano l'elettorato femminile: questo potrebbe essere, per gli uomini della politica, la giornata del 3 giugno. L'occasione gliela offriranno le donne. Che confluiranno a Roma da tutta Italia con una trasversalità che va oltre i confini di quello che siamo abituati a chiamare il «movimento delle donne». La «convention» dalle mille anime, organizzata in vorticosi incontri preparatori, prevede un corteo e, a piazza di Siena, dibattiti, ospiti, spettacolo lino a notte (con cantanti, sketches di Sabina Guzzanti e Leila Costa), una lunga diretta del Tg3. Una giornata-evento, senza bandiere di partito, che dopo molti anni vedrà tornare le donne in piazza, e che solo apparentemente sembra ricalcare i grandi cortei femministi degli Anni Settanta. Il clima politico è mutato. Diverso è il linguaggio della politica. Anche le donne sono mutate, e in piazza non portano lamentele, denunce, recriminazioni. «Siamo entrate nel cuore della polis. Siamo noi le garanti della ripresa della politica nel suo significato più alto. E rilanciamo il tema del bene comune. Per questo scenderà in piazza la fermezza e determinazione delle donne, la forza nuova che oggi rappresentiamo. Non difendiamo la 194, questo o quell'articolo della legge. Vogliamo una politica non indifferente alla libertà delle donne», dice Alessandra Bocchetti, pre¬ sidente del Centro Culturale Virginia Woolf. L'«evento» è nato quasi casualmente, dopo l'enciclica papale, le prese di posizione di Romano Prodi sull'interruzione di gravidanza e quelle del presidente della Corte Costituzionele Baldassarre. Il «Virginia Woolf» scrisse un documento di due paginette. Fra le prime firmatarie ci sono piddiessine di spicco. Ma il coordinamento delle donne del pds è stato fra gli ultimi ad aderire. «Abbiamo detto: la scena politica è attraversata da grandi molivi di disaccordo. Sul controllo del corpo delle donne, invece, l'intesa sembra a portata di mano. Ma la libertà e la responsabilità delle donne esistono. Non saperlo vedere significa non vedere la realtà. E senza rapporto con la realtà non c'è né politica né governno. Questi uomini quindi stanno facendo una cattiva politica. Destra e sinistra rischiano di somigliarsi troppo. Facili quanto finte alleanze non promettono nulla di buono», ricorda la Bocchetti. Che aggiunge: «Volevamo lanciare questi messaggi: non cercate di usare il corpo femminile come merce di scambio, consideriamo preoccupanti certe candidature - nel fronte progressista - di uomini legati al movimento per la vita, non si può fare politica in Italia senza la mediazione femminile, un grande partilo come il pds deve avere un argino oltre il quale non può assolu¬ tamente andare. Infine, soprattutto: che si prenda chiaramente posizione. L'ha fatto Clinton. Lo fa Wojtyla. Lui persegue obbiettivi diversi dai nostri. Ma è l'unico potente della Terra che riconosce alle donne autorevolezza e talento per la vita, il valore della differenza e la dignità. Che i leader rischino su questi temi la loro autorità». Si aspettavano 2-3 mila firme. Ne sono arrivate 20 mila. «Segno che avevamo toccato una corda giusta». Sono arrivate le adesioni delle comunità cristiane di base, delle donne valdesi e della comunità ebraica di Roma, della Federcasalinghe. Intanto «Il paese delle donne», rivista del movimento, progettava una «manifestazione alla grande». E «Noi donne» si associava all'idea di un appuntamento per riflettere e confrontare - dopo tanti anni - le differenze che separano e arricchiscono il mondo delle donne. E' nata così la «convention», mediando fra il desiderio delle femministe storiche di ritrovarsi semplicemente insieme, e l'esigenza invece di portare in corteo anche la propria fisicità sostenuta dalle donne di Rifondazione, dei collettivi femministi universitari, delle ragazze dei centri sociali: le giovani, le eredi delle femministe storiche. Le prime aspetteranno le altre a piazza di Siena. «L'incontro sarà un momento emozionante», dice la Bocchetti. Liliana Madeo Le promotrici «Abbiamo raccolto ventimila adesioni» Una manifestazione di femministe

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