«In quella classe mio figlio si sentiva un "diverso "» di M. Cor.

«In quella classe mio figlio si sentiva un "diverso"» ILJ'ACCUSE DELLA MADRE «In quella classe mio figlio si sentiva un "diverso"» L ROMA A mamma di baby F. non si 1 apettava tanto clamore. Ha paura che il bambino perda la tranquillità riacquistata dopo mesi difficili. Signora, ci racconti quando sono iniziati i problemi con la maestra. «Da subito, dall'inizio dell'anno scolastico. La maestra di mio figlio, che ha cinque anni e mezzo, faceva fare il segno della croce e dire una preghiera ogni mattina. Il bambino ha cominciato a fare domande, a sentirsi diverso, a chiedersi perché a casa gli dicevamo una cosa e a scuola un altra». Lei ha parlato alla signora Seminara? «Certo. Quando ho visto la confusione del bambino sono andata da lei. Ed è stata molto secca. Mi ' ha detto: "Siamo in un Paese catI tolico e per chi non è cattolico ci sono le scuole speciali". Io mi sono molto arrabbiata e sono stata a mia volta molto dura. Le ho | spiegato che mando mio lìglio in una scuola pubblica, non in una scuola cattolica e che pretendo che sia rispettata la sua identità religiosa. Solo quando ha capito che non mi sarei arresa si è placata». E le cose sono migliorate? «No, assolutamente. E' continualo il martellante insegnamento della religione cattolica. Una situazione che ha causato al bambino turbamento. Veniva a casa e ci diceva: "lo voglio voler bene a Gesù Bambino. I bambini buoni vogliono bene a Gesù Bambino". Aveva molta confusione in testa, fra gli insegnamenti scolastici e quelli familiari. La situazione è poi letteralmente esplosa a Natale. Ai bambini la maestra faceva disegnare la natività. E quella del mio bambino non era mai sufficientemente bella». A scuola dicono che suo figlio fosse comunque particolarmente vivace. «E' un bambino normale. Certo il suo carattere è peggiorato con tutta questa storia. Ma come si fa a negare a un bambino che vuole recitare la sua preghiera, lo Shema, dirgli che non può? In quell'occasione lui si è disperato. Si è messo a piangere insistendo per dirla, ma non c'è stato niente da fare. E poi le cose sono peggiorate sempre più». Ma è stato punito solo una volta dietro la lavagna o il fatto si è ripetuto? «Dietro la lavagna non è mai andato, anche perché credo che non ci sia. E' vero che alla fine ogni pretesto era buono per metterlo all'angoletto». Così vi siete rivolti al presidente della circoscrizione... «Era l'unica strada. Gli abbiamo scritto e lui ha subito preso a cuore il nostro caso. Siamo andati a parlargi insieme a Pupa Garribbo, dell'associazione Scuola e Costituzione, che si occupa del rispetto delle identità religiose nella scuola, e lui ha capito il disagio del bambino. Così gli ha cambiato classe. Ora mio lìglio è tranquillo», [m. cor.]

Persone citate: Gesù, Gesù Bambino, Seminara