«Ostaggi alla sbarra»

«Ostaggi alla sbarra» «Ostaggi alla sbarra» EKaradzic attacca VOnu «Risoluzioni non valide» ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO Il leader serbo bosniaco Karadzic ha lanciato l'ultima sfida all'Onu annunciando che i serbi non riconoscono più le risoluzioni del Consiglio di sicurezza e che tutti gli accordi che sono stati raggiunti con le Nazioni Unite non hanno più alcun valore. Dovete rinunciare alla vostra missione in Bosnia, ha detto Karadzic riconfermando che i caschi blu presi in ostaggio dai serbi sono considerati prigionieri politici. In un comunicato ufficiale del comando militare serbo viene respinto ogni nuovo mandato delle forze di pace dell'Onu in Bosnia. «Senza il nostro consenso i caschi blu non potranno più venire nei nostri territori» hanno detto i generali di Karadzic. Ieri sera il presidente del «parlamento» dei serbi bosniaci, Momcilo Krajisnik, ha annunciato che alcuni ostaggi saranno sottoposti ad inchiesta «perchè hanno diretto il lancio dei missili con i quali le forze aeree Nato hanno attaccato obiettivi serbi». Intanto Miroslav Toholj, il sedicente ministro delle Informazioni di Pale, ha minacciato di morte il portavoce dell'Onu Alexander Ivanko. Dopo che i serbi hanno preso in ostaggio i caschi blu e hanno usato come scudi umani gli osservatori militari dell'Onu il portavoce Ivanko ha dichiarato che l'esercito serbo comandato dal generale Mladic si comporta come un'organizzazione terroristica. «Se Ivanko continuerà a fare simili dichiarazioni potrebbero capitargli delle cose molto spiacevoli» ha fatto sapere Toholj. I serbi continuano a tenere in ostaggio 370 caschi blu, 250 di questi sono prigionieri, mentre gli altri sono circondati nelle loro basi dai miliziani di Karadzic. Ieri notte i serbi hanno preso altri sette caschi blu ucraini nell'enclave musulmana di Gorazde, in Bosnia orientale. In cambio hanno rilasciato cinque soldati francesi. Ma di una liberazione di tutti gli ostaggi non si parla nemmeno. Non prima di avere assolute garanzie da parte dell'Onu e della Nato che non riattaccheranno le nostre postazioni, ripetono i serbo-bosniaci. Il portavoce dell'Unprofor a Sarajevo ha detto ieri che i serbi si sono impossessati di altri tre carri armati appartenenti alle forze di pace dell'Onu nella base di Lukavica. Almeno altri 25 mezzi blindati dell'Onu sono in mano ai miliziani di Karadzic che hanno preso anche le armi pesanti custodite dai caschi blu nella zona di esclusione di Sarajevo. Intanto a Spalato sono sbarcati i primi soldati inglesi mandati in aiuto ai caschi blu in Bosnia. Nei prossimi giorni ne arriveranno in tutto 6500.1 primi 165 soldati sono arrivati a bordo di un aereo da trasporto C-130 e sono subito saliti sulle jeep per dirigersi in Bosnia centrale. Per una sinistra simbologia al momento in cui sono atterrati all'aeroporto di Spalato dalla pista vicina stava decollando l'aereo dell'Onu che riportava in patria le salme di due caschi blu francesi uccisi a Sarajevo. I militari inglesi fanno parte della 24a brigata di Colchester, dell'Essex. Sono tutti professionisti volontari, nonché tiratori scelti. Partiti dall'aeroporto di Lynehann verranno raggiunti tra poche ore dagli altri uomini della loro brigala. Entro venerdì tutti i 6500 soldati britannici dovrebbero essere in Bosnia. Da Londra il premier Major è stato durissimo con i leader serbi: «Se qualcosa dovesse succedere a uno solo dei nostri soldati sarete direttamente responsabili». La tv serbo-bosniaca ha fatto vedere nel frattempo le immagini dei soldati inglesi presi in ostaggio a Gorazde, affermando che stanno tutti bene e che in realtà sono stati loro stessi a chiedere aiuto ai serbi per via dei continui attacchi dei musulmani. Si tratta di pura propaganda, hanno risposto da Londra. A Spalato è arrivata anche la nave da guerra americana Nashville con a bordo 2 mila marines. A Belgrado continuano intanto i colloqui tra l'inviato di Mosca Zotov e il presidente serbo Milosevic. Ingrid Bad urina

Persone citate: Alexander Ivanko, Karadzic, Milosevic, Miroslav Toholj, Mladic, Momcilo Krajisnik