L'alluvionato s'affida al Giro di Gian Paolo Ormezzano

«Ciclisti tornate tra un anno, così sistemano le nostre strade» «Ciclisti tornate tra un anno, così sistemano le nostre strade» L'alluvionato s'affida al Giro IL Giro d'Italia, sempre più dominato dallo svizzero Rominger, oggi e domani è in Piemonte, e gli alluvionati della provincia di Cuneo, stanchi della lunga indifferenza di governo e Stato, hanno minacciato con i loro sindaci di fermare la corsa: basta poco, bastan pochi, e c'è persino l'esperienza di altri, in altri anni. 11 patto di non aggressione è questo: il Giro può passare se ci saranno riprese televisive delle zone ancora disastrate, se verrà letto un comunicato e soprattutto se verrà garantito l'impegno a ritornare in quello zone il prossimo anno, su strade che dovranno essere rimesse in ordine (e se oggi tutte le condizioni non saranno rispettate, domani il Giro sarà bloccato). C'è dunque una novità intelligente e civile nella guerriglia che di solito si riassume nella lettura del comunicato di protesta: come in tante altre corse ciclistiche e anche nell'ultimo festival di Sanremo. Tante considerazioni sono possibili, compresa questa: il ciclismo deve essere lieto di questa forma di attenzione, persino di sfruttamento. Per due ragioni: innanzitutto è la prova che esso è importante; poi, è una specie di garanzia sentimentale di un ceno suo uso, tutto sommato comprensibile e per tanti aspetti accettabile, garanzia che altro sport non ha (si pensi ad esempio a come la polizia teme che venga, in un un futuro prossimo, criminalmente usato il calcio con le sue folle e le sue follie). Nel caso specifico, siamo di fronte a una rivendicazione articolata al di là della protesta e dello sfruttamento del sin troppo facile, comodo palcoscenico di uno sport che si consegna alla gente. La richiesta di appuntamento l'anno prossimo può persino apparire come una prova d'affetto, oltre che come uno strumento di garanzia. Il ciclismo tante volte ha maledetto la sua facilità di accesso, la sua popolarizzazione estrema, sport di strada per l'uomo della strada. Ma questo può anche diventare un fiore all'occhiello, specie di fronte a diverse e meno limpide iniziative. E se si pensa che il calcio non viene strumentalizzato, da chi pure protesta o condanna, per paura di dure reazioni da parte del cosiddetto popolo del pallone, bene, questo pensiero mica è positivo per il Gioco Dio. La protesta degli alluvionati dunque va letta bene: è innovatrice, con quell'impegno speciale che sollecita per rientrare senza esaurirsi; ha risvolti quasi affettuosi; è canonica per quelli che sono i rapporti, i dialoghi fra ciclismo e popolo; è sacrosanta se si pensa all'oltraggio dell'indifferenza, del ritardo, più grave di quello dell'alluvione, visto che allora fu natura impazzita, adesso è uomo immemore, spergiuro, pigro, falso. Gian Paolo Ormezzano

Persone citate: Rominger

Luoghi citati: Cuneo, Italia, Piemonte, Sanremo