Il cinema alla guerra

Palma d'oro per «Underground», il film di Kusturica sulla ex Jugoslavia Palma d'oro per «Underground», il film di Kusturica sulla ex Jugoslavia cinema alla guerra CANNES DAL NOSTRO INVIATO L'ira e la delusione del maestro greco Theo Anghelopoulos; la felice naturalezza con cui Emir Kusturica ha accolto la seconda Palma d'oro della sua carriera; l'eleganza tutta inglese con cui il protagonista di «La pazzia di Re Giorgia» Nigel Hawthorae ha ritirato, in assenza della vincitrice Helen Mirren, il premio per la migliore interpretazione che sarebbe dovuto andare a lui; lo' splendore di Sharon Stone fasciata in un abito lungo a ricami dorati. Ululati, fischi, polemiche hanno segnato ieri sera la chiusura del Festival. Clamorosa la reazione di Angelopoulos che aspettava la Palma d'oro al posto del Gran Premio e che ha perfino disertato, tanto era dispiaciuto, la tradizionale foto di gruppo dei premiati: «Avevo preparato un discorso per la Palma - ha detto mentre riceveva il riconoscimento dalle mani di Andy Garda - ma adesso l'ho dimenticato». Con i giornalisti, poco dopo, il maestro prova a superare la delusione; «Il Festival è un gioco e bisogna giocare... Il mio film, comunque, ha ricevuto un'accoglienza bellissima e questo per me è il più importante dei premi. E' anche molto significativo che quest'anno a Cannes i riconoscimenti siano andati ai film europei e non agli americani come era accaduto ultimamente. E poi è molto positivo che, attraverso il mio film e quello di Emir, sia stata richiamata l'attenzione sul problema della Bosnia che attualmente sembra privo di soluzione». Il vincitore della Palma d'oro Kusturica ha raccolto applausi entusiasti che ha ricambiato dicendo: «Se mi chiedeste perché ho fatto questo film vi risponderei "Per essere amato da voi"». Jonathan Pryce, premiato per l'interpretazione dello scrittore Lytton Strachey in «Carrington», ha ringraziato la sua partner Emma Thompson. Nigel Hawthorne, esattamente come avrebbe fatto il suo personaggio, re Giorgio, ha spiegato che «la regina» Helen Mirren non era presente perché impegnata «nelle Colonie», cioè in America. Mathieu Kasso- vitz, regista di «La haine», ha ricevuto ovazioni cariche d'affetto e anche per la serata finale ha rifiutato d'indossare lo smoking d'ordinanza perferendo un maglione scuro e maglietta bianca girocollo. Del suo successo dev'essere stato molto soddisfatto anche il nuovo ministro per la Cultura Philippe Douste-Blazy che, proprio ieri, aveva dichiarato pubblicamente di essere venuto a Cannes per sostenere «La haine». Sorpresa e molti fischi, soprattutto nella platea dei giornalisti, per Xavier Beauvois, premio della Giuria per «N'oublie pas que tu vas mourir»: al suo fianco, praticamente incollata per l'intera soirée, l'interprete femminile del film: Chiara Mastroianni vestita, chissà perché, con un lungo e mortificante camicione blu scuro. Grande assente della serata il regista inglese Ken Loach: sem- brava proprio che il suo film «Terra e libertà» dovesse prendere un premio e pare che Loach sia stato bloccato all'ultimo momento mentre era in partenza da Londra alla volta di Cannes. Carole Bouquet, in un abito rosso fuoco che non le donava, ha presentato la serata con il suo stile un po' gelido ; Jeanne Moreau, una presidentessa della Giuria che ha fatto sentire forte la propria voce, ha indossato per il gran finale enormi anelli e orecchini a forma di cuore. Anna Galiena ha affrontato la scalinata del Palais sontuosamente vestita di rosso e nero; Valerie Kapriski ha indossato l'unica minigonna della serata. Che si è chiusa, dopo i premi e la proiezione di «Pronti a morire», con un'affollatissima cena sulla spiaggia del Majestic. Fulvia Caprera RI tival Mo95 cialla g Carole Bouquet, bellissima in arancione ha presentato la cerimonia di premiazione Qui accanto Emir Kusturica, il regista che con «Underground» ha vinto la Palma d'oro al Festival di Cannes: il film racconta gli ultimi anni della ex Jugoslavia. Kusturica è stato premiato da Sharon Stone. Sopra, Theo Anghelopoulos, arrabbiato per aver vinto solo un premio di consolazione

Luoghi citati: America, Cannes, Jugoslavia, Londra