Sakhalin catastrofe nell'Oriente russo di Anna Zafesova

Un fiume di greggio esce da oleodotti e pozzi distrutti. Si profila un disastro ecologico Un fiume di greggio esce da oleodotti e pozzi distrutti. Si profila un disastro ecologico Sakhalin, catastrofe nell'Oriente russo Terremoto fa 2500 morti MOSCA NOSTRO SERVIZIO Duemilacinqutcento vittime. Questo è il primo tragico bilancio del violento terremoto che ha scosso nella notte da sabato a domenica l'isola di Sakhalin, nell'estremo oriente russo. L'epicentro del sisma è stato nel mare di Okhotsk, a circa 70 chilometri dalla costa. Le scosse sono iniziate all'una di notte e hanno sfiorato i 9,5 gradi della scala Richter, trasformando in pochi minuti il Nord dell'isola in un cumulo di rovine. La più devastata è stata la piccola città di Neftegorsk, a 150 chilometri dall'epicentro, letteralmente rasa al suolo. Dei 3 mila 500 abitanti, quasi tutti operai addetti agli impianti petroliferi, solo 500 sono riusciti a mettersi in salvo. La sorte degli altri è sconosciuta. Ma è quasi certo che siano rimasti sepolti sotto le loro case. Dopo la perdita di vite umane, su Sakhalin incombe la catastrofe ecologica. Un grande oleodotto nei pressi delle città di Okha e Neftegorsk ha visto aprirsi 15 falle in un tratto di 90 chilometri. Anche diversi serbatoi di petrolio sono danneggiati e tutti i pozzi della zona colpita sarebbero distrutti. Le vittime del sisma abitavano quasi tutte nei 19 palazzi di 5 piani che in Russia si chiamano khruscioby, dal nome di Nikita Krusciov che ordinò di costruire queste case in cartapesta negli Anni 50 per tentare di risolvere la crisi degli alloggi. Sono crollate tutte in pochi attimi. Coloro che abitavano nelle piccole vecchie case a un piano invece si sono salvati. I lavori di salvataggio a Neftegorsk procedono con lentezza a causa dei numerosi incendi scoppiati tra le rovine. Dalle macerie per ora sono stati estratti 39 corpi già identificati, di cui sei bambini. Ma il vicegovernatore di Sakhalin Viktor Gomilevskij ha già parlato di 70 morti accertati. 144 persone sono già state ricoverate in ospedale con ferite più o meno gravi. Negli altri centri abitati del Nord dell'isola - Okha, Nysh, Alexandrovsk-Sakhalinskij e Nyvrovo - le scosse hanno distrutto numerosi palazzi. In molti villaggi manca l'elettricità, le linee telefoniche sono state interrotte. A Okha (35 mila abitanti) il 20% delle costruzioni è stato danneggiato e ci sono numerosi feriti. I soccorsi sono partiti subito, ma l'accesso alle zone colpite è reso difficile dal tempo ostile. Le navi - il mezzo principale per raggiungere l'isola - non riescono a entra¬ re nelle acque di Sakhalin, ancora coperte, nonostante l'arrivo dell'estate, da una spessa lastra di ghiaccio. L'unico modo per portare i soccorsi e mettere in salvo i feriti è l'aereo, ma i voli sono resi difficili da una fittissima nebbia. Nonostante questo 166 persone sono già state sgomberate attraverso il ponte aereo verso la capitale dell'isor la Juzhno-Sakhalinsk. Nella zona del disastro cominciano ad arrivare medicinali, vestiti caldi e alimenti. Ieri pomeriggio da Mosca è partito l'ospedale mobile del ministero per la Protezione civile, appena ritornato dalla Cecenia. Altri gruppi di specialisti di lavori di salvataggio e medici sono pronti a partire dalla Siberia. Anche il Giappone ha dichiarato la sua disponibilità a prestare aiuto, ma per ora Mosca non ha dato nessuna risposta ufficiale. A qualcuno in Russia la proposta di Tokyo potrebbe apparire imbarazzante a causa delle isole Kurili che il Giappone consi- dera sue e delle quali chiede la restituzione, che si trovano vicino a Sakhalin. Ieri Boris Eltsin ha fatto le sue condoglianze alle vittime e ha spedito a Sakhalin il primo vicepremier Oleg Soskovez a dirigere i lavori di salvataggio. Ma i 750 mila abitanti dell'isola temono un nuovo terremoto. Ieri la terra di Sakhalin ha tremato altre sei volte, la potenza delle scosse ha raggiunto i tre gradi. Negli ultimi sei mesi a Sakhalin e sulle Kurili si sono verificati ben 19 terremoti. E gli scienziati predicono nei prossimi mesi un nuovo sisma che potrebbe essere ancora più violento dei precedenti. Anna Zafesova I crolli e le vittime soprattutto nei fragili palazzi tirati su alla svelta nell'era Krusciov Soccorsi difficili per il ghiaccio e la fìtta nebbia attorno all'isola Immagini della tragedia di Sakhalin Il terremoto ha fatto 2500 morti e provocato una fuoruscita di greggio che minaccia l'ecosistema

Persone citate: Boris Eltsin, Krusciov, Nikita Krusciov, Oleg Soskovez, Richter, Terremoto