Hugh Grant: sono un divo e faccio i capricci che voglio di Tonino Guerra

Hugh Grant: sono un divo e faccio i capricci che voglio Hugh Grant: sono un divo e faccio i capricci che voglio CANNES DAL NOSTRO INVIATO Con britannico distacco Hugh Grant, 34 anni, capelli biondi e occhi azzurri, leggera abbronzatura e aria da ragazzo d'altri tempi, vive il suo momento d'oro: dopo lo straordinario successo internazionale di «Quattro matrimoni e un funerale», l'attore è stato letteralmente travolto dalle proposte di lavoro, dall'entusiasmo dei fan, dall'interesse dei registi più diversi. A Cannes è presente con due film: «An awfully big adventure» diretto dall'autore di «Quattro matrimoni e un funerale» Mike Newell, e «The englishman who went up a hill, but carne down a mountain» di Christopher Monger. Ma non basta: sulla Croisette campeggia, tra gli altri, un enorme cartellone che pubblicizza il suo primo film hollywoodiano intitolato «Nine months». Asserragliato all'Hotel du Cap, in compagnia della fidanzata attrice Elizabeth Hurley, il seduttore incostante di «Quattro matrimoni e un funerale» fa i conti con la sua improvvisa e travolgenete celebrità. Sembra che solo adesso tutti si siano accorti di lui. Eppure, dopo le prime esperienze teatrali, Hugh Grant ha subito lavorato ad alto livello: con James Ivory in «Maurice» e poi in «Quel che resta del giorno», con Roman Polanski in «Luna di fiele». Qual è l'aspetto del suo lavoro che le piace di più? «Il momento in cui finisco di lavorare». Come e quanto è cambiata la sua vita dopo «Quattro matrimoni e un funerale»? «Mi riconoscono per strada, praticamente non ho più una vita privata. Mi rendo conto che è ridicolo lamentarsi, però è una cosa ben strana andare, per esempio, a fare un bagno di mare con la mia fidan¬ zata e sentirmi addosso i teleobiettivi dei fotografi. In Inghilterra, poi, è ancora peggio». Che età hanno le sue fan? «Tutte: sono giovanissime, ma anche di mezza età». In che cosa un attore inglese come lei è diverso da un attore americano? «Gli inglesi sono abituati ad attenersi scrupolosamente al testo, gli americani, invece, tendono a improvvisare e questa è una caratteristica che vorrei acquistare». Ha degli attori-modello? «Ho sempre adorato David Niven, non solo dal punto di vista professionale, ma anche da quello umano. E mi piace molto Harrison». Il suo prossimo impegno sarà in «Sense and sensibility», al fianco di Emma Thompson che, oltre a recitare nel ruolo principale, firma la sceneggiatura tratta del romanzo di Jane Austen. «E' un progetto che m'interessa molto, i caratteri della storia sono disegnati alla perfezione e mi fa piacere essere diretto da Ang Lee». Fulvia Caprera IL PROGRAMMA SELEZIONE UFFICIALE «The Quick and the Dead> (Pronti a morire) di Sam Raimi, Usa. UN CERTO SGUARDO «Liev s sedoi borodoi» (Il leone con la barba bianca) di Andrei Karhjanovski, Russia. «Tempo di viaggio» di Andrei Tarkovski e Tonino Guerra, Italia. I Hu8hGrant

Luoghi citati: Cannes, Inghilterra, Italia, Russia, Usa