Discriminata perché testimone di Geova

Lei aveva rifiutato di sottoporsi al test Riserbo della famiglia sulle cause del decesso SENTENZA ANNULLATA Discriminata perché testimone di Geova BARI. I giudici della prima sezione civile della Corte di Cassazione hanno accolto il ricorso presentato da una delle tre donne testimoni di Geova, Angela Castellana, che in Puglia hanno denunciato di avere perso in sede di separazione dai mariti l'affidamento dei figli per «pregiudizi di carattere religioso». Angela Castellana, di Martina Franca (Taranto), aveva chiesto l'annullamento della sentenza con la quale la corte di appello di Lecce, nel '91, aveva affidato i due suoi figli, che oggi hanno 15 e 14 anni, agli zii paterni, sotto il controllo del servizio sociale, e aveva assegnato la disposizione della casa coniugale al marito. La causa è stata pertanto rinviata ad un'altra sezione della corte d'Appello leccese. Il marito aveva chiesto la separazione accusando Angela Castellana di trascurare completamente i propri doveri di moglie e di madre, e di aver cercato anche di inculcare nei due figli la sua nuova fede. I ragazzi sono affidati ai cognati della donna, «genitori di figli - secondo Angela Castellana - che si drogano e spacciano e che sono spesso in carcere». La donna, insieme con Domenica Gravina di Rutigliano (Bari), e con Anna Pernthaler, altoatesina di Bressanone che da un paio di anni risiede a Locorotondo, protagoniste di casi analoghi, aveva denunciato di essere stata discriminata per il proprio credo. [Ansa]

Persone citate: Angela Castellana, Anna Pernthaler, Domenica Gravina

Luoghi citati: Bari, Bressanone, Locorotondo, Martina Franca, Puglia, Taranto