Prelievo forzoso, l'lnpgi ricorre al Tar

Prelievo forzoso, Plnpgi ricorre al Tar L'ente di previdenza dei giornalisti deve pagare 40 miliardi entro maggio Prelievo forzoso, Plnpgi ricorre al Tar Lo Stato batte cassa, l'istituto rischia la crisi ROMA. Nuove nubi all'orizzonte per l'Inpgi, l'istituto di previdenza dei giornalisti italiani. Da un lato marcia spedito verso la privatizzazione, dall'altro vede le proprie casse svuotarsi per una decisione del governo che, confermando il prelievo forzoso già avvenuto nei due ultimi esercizi (una quota pari al 25% delle entrate, 200 miliardi), ne mette addirittura in pericolo la sussistenza e l'erogazione delle prestazioni agli iscritti. Va ricordato che le prestazioni erogate dall'istituto sono totalmente autofinanziate dalla categoria, che non fruisce di. contributi statali. L'ultimo passo verso la privatizzazione l'Inpgi l'ha fatto nell'ultima riunione del Consiglio di amministrazione che il 24 maggio ha approvato un nuovo testo dello Statuto e del Regolamento della Fondazione, apportando alcune modifiche, in seguito alle osservazioni formulate dal Ministro del Lavoro Treu. Il consiglio ha anche espresso l'auspicio che tali documenti possano ricevere una sollecita approvazione da parte dei ministeri vigilanti per completare l'iter previsto dal decreto legislativo 509/94 dì privatizzazione dell'Ente. Il consiglio, poi, ha approvato con voto unanime il bilancio consuntivo dell'anno 1994. Tale esercizio, nonostante l'incidenza di diversi elementi negativi, si è concluso con un avanzo finanziario di quasi 40 miliardi, inferiore a quello degli esercizi precedenti per l'influenza di una serie di fattori e, in primo luogo, lo stato di crisi del settore dell'editoria, con incremento di pensionamenti, e il minore introito su investimenti di risorse a seguito dell'incidenza della legge sul «prelievo forzoso». Al riguardo, il consiglio nel prendere atto che il ministero del Tesoro, nonostante l'avvenuta privatizzazione dell'ente, ha ritenuto di richiedere anche per il 1995 il versamento della quota del prelievo da versare in due rate (la prima delle quali, pari a 40 miliardi, il 31 maggio prossimo, la seconda - di 60 - a novembre), ha approvato l'azione svolta del presidente Scartata e, in particolare, la presentazione di un ricorso al Tar del Lazio per ottenere una sospensiva del pagamento. «Il Consiglio - si legge in una nota - nell'auspicare una definizione della questione, anche alla luce di un incontro richiesto a Dini dal presidente dell'Istituto e dal segretario della Fnsi, Santerini, ha dovuto prendere atto che un ulteriore versamento del prelievo forzoso imporrà l'annullamento o la riduzione di alcune prestazioni agli iscritti». Per tale motivo il consiglio ha approvato il regolamento di concessione dei mutui ipotecari per il 1995, ma non ha dato il via al bando di concorso (sono sospese erogazioni di mutui per l'acquisto o la ristrutturazione della casa, piccoli prestiti, borse di studio, assegni di superinvalidità). [c. d. r.j

Persone citate: Dini, Santerini

Luoghi citati: Lazio, Roma