Ppi dal giudice di R. I.

Ppi dal giudice Ppi dal giudice Niente accordo per il simbolo ROMA. Rocco Buttiglione e Gerardo Bianco sono arrivati al divorzio giudiziario. La guerra tra i due «segretari» per il nome e il simbolo del partito sarà risolta dalla magistratura. Il giudice Paolo Giuliani potrebbe emettere l'ordinanza risolutiva già lunedì. «La colpa è degli altri», dicono praticamente in coro Rocco Buttiglione e Giuseppe Gargani, il vice di Bianco che ha condotto la mediazione. «Buttiglione e i suoi uomini non hanno voluto trattare su niente attacca Gargani -, non si è parlato di simbolo, né di nome. Si è solo fatta un'udienza in termini tecnici». I popolari di Bianco avevano chiesto che a Buttiglione fosse impedito l'uso del simbolo e a riconoscere Gerardo Bianco come segretario. «Aspettiamo che trionfi il riconoscimento del nostro rapporto organico ed armonico con lo Stato - prosegue Gargani -. Non è possibile che lo Scudo crociato possa essere attribuito ad una sola parte». Buttiglione replica attribuendo le responsabilità della fallita mediazione allo schieramento di Gerardo Bianco: «Questa vicenda continua ancora dolorosamente - spiega -. Il magistrato ha fatto una proposta di mediazione, e noi abbiamo cercato fino alla fine di perseguire un ragionevole accordo. Non è stato possibile ed io sono convinto che noi abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare e che è mancata la disponibilità e la volontà di un accordo da parte degli altri. Ma noi non possiamo assolutamente accettare uno snaturamento del nostro simbolo e della nostra identità». A questo punto, fallita ogni ipotesi di transazione, l'ultima parola spetta al giudice Giuliani che si è riservato la decisione lasciando intendere che si pronuncerà nelle prossime ventiquattro ore. [r. i.]

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