Heidi 3 anni alla maitresse

Gli esperti studiano la nuova sindrome che causa allergie e malesseri Heidi: 3 anni alla maitresse «So che avrebbe potuto andarmi peggio» IL CASO HOLLYWOOD A LUCB ROSSE LOS ANGELES NOSTRO SERVIZIO L'hanno condannata a 3 anni, perché era a capo «di un'impresa criminale estremamente sofisticata e lucrosa». E a una multa di 1500 dollari, quanto pretendeva dai suoi clienti ricchi e famosi con una notte con ima delle sue bellissime «girls». Quando le è stata letta la sentenza, Heidi Fleiss, tuttavia, ha tirato un sospiro di sollievo. «Certo con Oklahoma City, con tutto quello che accade nel mondo, tutto questo mi sembra ridicolo», ha dichiarato la «Hollywood Madam». «Ma capisco che avrebbe potuto andarmi peggio». Era anche contenta, Heidi, perché il giudice in attesa del processo di appello ha accettato la sua richiesta di libertà provvisoria dietro una cauzione di 200 mila dollari. E così, salutati i giornalisti e la folla raccoltasi attorno a lei, la signorina Fleiss è salita in macchina e si è diretta a Santa Monica per tornare a occuparsi di «Heidi's Wear», un nuovo negozio dove vende mutandine e reggicalze sexy e dove ogni diente, in regalo, riceve un distintivo con la scritta «Free Heidi». In attesa dell'appello e, il mese prossimo, del processo federale per evasione fiscale, la prima parte della saga Heidi Fleiss si è dunque conclusa. Ma per chi si aspettava una storia piena di colpi di scena e di rivelazioni scottanti il processo è stato una delusione. E quel famoso libretto nero con il quale Heidi avrebbe dovuto spiattellare tutti i nomi dei celebri attori che si rifornivano dei suoi servizi non è mai stato reso pubblico. Eppure, quando nell'estate di due anni fa questa ambiziosa ragazza di buona famiglia divenne nota in tutto il mondo come la «Hollywood Madam», il suo caso sembrò subito estremamente piccante. C'era il sesso. C'erano i soldi. C'erano ragazze bellissime e spesso di buona famiglia. C'era la coca. E ci doveva essere soprattutto la Hollywood maschia che conta. Iniziarono a circolare i primi nomi. Charlie Sheen, per esempio. Poi James Caan, quindi il cantante Billy Idol. E poteva essere una coincidenza che Heidi aveva comprato la bellissima Mansion di Beverly Hills dove organizzava i suoi festini proprio da Michael Douglas? E come mai quando si trattò di celebrare il compleanno di Mick Jagger venne fatto proprio chez Heidi? E perché tra i tanti clubs che ci sono a Los Angeles Heidi frequentava più di tutti il «Monkey Bar» di Jack Nicholson? Poi c'è stato l'affare Sony-Columbia, quando sembrò che l'intero vertice dello studio si serviva delle ragazze dì Heidi mettendole sulle note spese. Ma l'unico che alla fine è rimasto intrappolato è un produttore ungherese di film di serie B, Ivan Nagy. Libera dietro cauzione, la «Hollywood Madam» farà ricorso in appello perché la giuria ha condotto una trattativa al proprio interno. Per cercare di venirle incontro i giurati hanno deciso di lasciar perdereTmcriminazione per possesso di cocaina e di usare solo il favoreggiamento. Ma questo tipo di patteggiamento non è permesso e da qui le ragioni del suo appello. Lorenzo Sona In libertà provvisoria la Fleiss è tornata a vendere reggiseni Heidi Fleiss la maitresse di Hollywood

Luoghi citati: Columbia, Hollywood, Los Angeles, Oklahoma City