L'Italia riscopre il mare blu

I dati del ministero della Sanità: aumentano i chilometri di coste dove è possibile fare il bagno con sicurezza I dati del ministero della Sanità: aumentano i chilometri di coste dove è possibile fare il bagno con sicurezza I/Italia riscopre il mare blu Veneto e Abruzzi, spiagge a cinque stelle ROMA. Non è necessario cercare acque pulite ai Tropici per le prossime vacanze. Tritoni e sirene di casa nostra possono benissimo cercare refrigerio e tintarella sulle spiagge italiane senza correre rischi. Con un pizzico d'attenzione, naturalmente, perché la situazione è soddisfacente ma non dappertutto. Il mare italiano sta meglio ma l'inquinamento è ancorea un'insidia in troppi tratti delle nostre coste. Molte località balneari si sono riscattate rispetto ai rilievi negativi degli anni scorsi. In altre la situazione è invece peggiorata. In molte isole, da tempo considerate le perle della balneazione, le acque sono meno blu. E i bagni sono off limits in molti laghi. Questi, in sintesi, i tratti più importanti della pagella che ogni anno le autorità sanitarie, nell'imminenza delle vacanze, danno alle acque che bagnano le nostre coste. Appaiono nel rapporto sulla «Qualità delle acque di balneazione», presentato ieri dal ministro della Sanità Elio Guzzanti, e scaturiscono dal campionamento (prelievo e nalisi di campioni d'acqua) effettuato nel 1994 dalle Regioni sulle coste di loro competenza. Un controllo che non tutte le Regioni effettuano con lo stesso impegno. La palma per la diligenza spetta al Veneto e all'Abruzzo, dove si controlla il 100% delle coste, mentre in Sicilia si arriva soltanto al 61%. In termini numerici le Regioni con il maggior numero di km di costa fuori controllo sono invece la Sardegna (498,6 km) e la Sicilia (460,7 km). Nel complesso, su 7122 km di coste campionate i km balneabili sono soltanto 4457. Fra gli altri, 535 non sono balneabili per inquinamento, 786 non lo sono per motivi diversi e indipendenti (parchi marini, insediamenti militari, ecc.). Il riconoscimento per il mare più pulito spetta anche quest'anno al Veneto: su 156 km di costa controllati ne risultano impraticabili per inquinamento solo 2,1 km (1,3%). Al secondo posto il Molise (1,7%) seguito dall'Emilia Romagna (2,3%). Sono pulite le acque che bagnano buona parte degli arenili della Versilia, dell'Emilia Romagna e del Friuli. Nelle Marche risultano in ottima salute le acque sopra e sotto Ancona, dinnanzi a Senigaglia e Falconara Marittima e tra Sirolo e Portonovo. Molto soddisfacente la condizione della costa ionico-calabrese fino a Punta Alice (Crotone) e tra Capo Vaticano e Tropea. La maglia nera spetta invece ancora una volta a Campania e Lazio, con il 23% delle coste inquinate. In un'analisi più particolareggiata, le Province con il mare più pulito sono quelle di Lucca, Rovigo, Udine, Trieste, Ferrara e Potenza. Quella con il mare più sporco risulta la Provincia di Caserta, seguita da Viterbo, Roma, Caltanissetta, Napoli. In Liguria la situazione risulta molto migliorata nella zona di Alassio, che l'anno scorso risultava piuttosto compromessa, a Lerici e a Marina di Massa, mentre presenta qualche incertezza su alcune spiagge di Albenga, Varazze, Rapallo, Lerici e Levante Peggiorate, invece, le condizioni delle acque intorno alle isole. Sempre limpide all'Elba, Capri, Eolie e Pantelleria, le acque restano ancora insoddisfacenti a Ischia, nei tratti di Casamicciola e di Lacco Ameno. Drammatica, invece, la situazione dei laghi. L'Italia è piena di specchi d'acqua ma 17 dei laghi maggiori sono tanto inquinati da far vietare la balneazione. Fra questi il Trasimeno e il lago di Varese. Per il ministro Guzzanti la situazione è stabile ma con qualche segno di miglioramento. «Nell'83% la non balneabilità è legata ad inquinamento microbiologico, e cioè alla presenza di batteri fecali. Per il resto si tratta di inquinamento di natura chimica e di origine industriale». Bruno Ghibaudi IL CHECK-UP DEL MARE VENETO 65,2% EMILIA ROMAGNA 75,5% CHILOMETRI DI COSTE: oltre 7 mila I chilometri di costa "balneabili" sono 44S7 (168 km in più rispetto al '93). Quelli "non balneabili" 534 (7,5%) contro i 526 del '93 PUGLIA 73,8% PUGLIA 5,8% PROMOSSE USUI BOCCIATE | 1100% MARE BW CALABRIA 4,8% CALABRIA 83,5% La cartina a fianco illustra la situazione dei mari italiani fotografata dal ministero della Sanità. Rispetto a dodici mesi fa sono aumentati i chilometri di costa balneabili

Persone citate: Bruno Ghibaudi, Di Coste, Elio Guzzanti, Ferrara, Guzzanti, Senigaglia, Udine