«Manager non licenzierai»
«Manager/ non licenzierai» «Manager/ non licenzierai» Dalla Cei le regole del buon imprenditore TROMA U, imprenditore, non distruggerai posti di lavoro non corromperai e avrai il coraggio di investire. E tu, banchiere, non applicherai tassi di interesse troppo alti a chi è in difficoltà». Per gli uomini d'affari che senza disprezzare l'utile non vogliano perdere d'occhio la dottrina cattolica ecco pronto il «decalogo» della Cei, la Commissione episcopale italiana. A stilare le regole è Monsignor Bartolomeo Santo Quadri, Arcivescovo di Modena e presidente uscente della commissione della Cei sui problemi del lavoro, a cui proprio ieri è subentrato Monsignor Fernando Charrier, Vescovo di Alessandria. «Il primo consiglio che dò agli imprenditori, sia cattolici che non, è di andare ad un bel corso di esercizi spirituali - sostiene in un'intervista all'agenzia di stampa AdnKronos servirebbe a ricalibrare il loro spirito e la loro mentalità. Solo così riuscirebbero ad essere spinti anche dall'azione cristiana e non solo dal profitto (che pure è lecito). Non bi- sogna infatti demonizzare il profitto. Il guadagno però deve essere animato dall'amore verso Dio e verso i figli di Dio». Il secondo consiglio per tutti gli iscritti alla Confìndustria da parte del Monsignore è «di avere il coraggio di cambiare mentalità». La terza regola che gli industriali dovrebbero rispettare «è fare sempre di tutto per il buon andamento dell'azienda, rendendola economicamente salda e struttural¬ mente sana». Le regole quattro e cinque («importantissime», per Monsignor Santo Quadri) riguardano invece «la conservazione dei posti di lavoro e il reinvestimento produttivo. Siccome le nuove tecnologie portano alla riduzione degli addetti, bisogna cercare di reinvestire per creare altre opportunità di lavoro. Ma, sesto e settimo precetto, «creare nuovi posti di lavoro non vuol dire sfruttare più gente. Biso¬ gna essere sempre onesti ed avere in mente che la dignità dell'uomo arriva prima di qualsiasi cosa». L'ottava regola si riferisce al dialogo con le varie forze finanziarie e sociali, dai sindacati alle banche: «Invito sempre tutti a collaborare, a lavorare assieme, ci vuole apertura e competenza. Alle banche poi, non mi stancherò mai di ripetere che di fronte ad una impresa in difficoltà non bisogna applicare tassi altissimi. Così facendo si condanna a morte una realtà produttiva». Il nono «comandamento» ha per tema la corruzione: «Una triste abitudine che va cambiata e che continua a persistere anche ora che la magistratura sta facendo di tutto per combatterla». Ultimo consiglio riguarda «la disoccupazione, che aumenta perché c'è qualcuno che pensa che la ripresa economica in sé non sia sufficiente. L'occupazione è legata anche alla stabilità del Paese e agli investimenti che vengono fatti. In italia si dovrebbe avere più coraggio, investire di più e speculare di meno», [r. e. s.l Un'immagine del Vaticano Il presidente uscente della Commissione lavoro della Cei ha dettato ieri le regole per il buon imprenditore
Persone citate: Bartolomeo Santo Quadri, Biso, Fernando Charrier, Santo Quadri
Luoghi citati: Alessandria, Modena
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