E' ora che la tv «rallenti»; «Teresa» ha più fascino dei best sellers di Oreste Del Buono

E' ora che la tv «rallenti»; «Teresa» ha più fascino dei best sellers LA LETTERA DI O.d.B. Le scelte dei giovani in guerra GENTILE signora Coetanea, la sua descrizione dei giovani di allora è esatta: «Alimentati da una propaganda martellante, esaltante progressi e vittorie del fascismo in tutti i campi, destinata a soffocare dubbi e a dare "certezze": eppure i migliori seppero liberarsi dalle ideologie errate, ritrovare i veri valori e combattere dalla parte giusta per salvare il salvabile», lei scrive, e aggiunge una pezza d'appoggio notevole. «Prova quanto ho asserito circa la "cultura" dominante a quel tempo l'enunciato di un tema assegnato a studentesse sedicenni in una scuola superiore di Torino nell'anno scolastico 1937-'38 che trascrivo senza commento: "Analisi del seguente brano di uno dei discorsi di Benito Mussolini:... Il 28 ottobre l'ordine fu lanciato. Da quell'istante una Le scdei giin gu elte ovani erra grande era cominciò nella storia del popolo italiano. Rievocando quelle giornate l'animo nostro vibra ancora di emozione e di fierezza e ringraziamo il destino che ha consentito alla nostra generazione di vivere ì due eventi che sono più memorabili nell'esistenza degli individui e delle nazioni: la Guerra e la Rivoluzione". Scripta manent...». Gentile signora Coetanea, è un vero peccato che non si siano conservati gli svolgimenti di quel tema e quelli di tanti altri temi analoghi. Costituirebbero un'eloquente antologia dell'Italia di allora. Lei, però, è troppo ottimista nel considerare i cambiamenti di condotta che avvennero nella gioventù di allora. La scelta di un campo piuttosto che di un altro fu facilitata dalla crudezza degli avvenimenti. Chi, a esempio, era sotto le armi, dopo 1*8 settembre 1943 si trovò d'improvviso prigioniero degli alleati del giorno precedente e dovette decidere per la prima volta nella vita circa la propria esistenza, l'autaut era il proseguimento della prigionia in lager o il collaborazionismo con l'occupante. Non ebbi dubbi a scegliere allora, un dubbio mi venne, caso mai, quando, tornato a casa, mi sentii accusare tra abbracci, baci e lacrime, da mia madre di tradimento. Oreste del Buono

Persone citate: Benito Mussolini

Luoghi citati: Italia, Torino