E ora che la tv «rallenti» «Teresa» ha più fascino dei best sellers

18 LETTERE AL GIORNALE E' ora che la tv «rallenti»; «Teresa» ha più fascino dei best sellers Una sventagliata di parole gridate Nella perenne disputa sulle televisioni avrei una proposta. Perché non creare una rete «rallentata»? Mi spiego. Gli attuali contenitori (così chiamerei programmi e telegiornali, esclusi film e telenovelas) sono sventagliate di parole che seguire e insieme capire i concetti espressi è sempre più arduo e stressante. Oltretutto nei programmi di intrattenimento sono parole «gridate»; sembra di assistere a comunicazioni telefoniche interurbane agli albori del telefono... Due esempi da seguire: il giornalista Ruggero Orlando e il presentatore Corrado. Poco e bene... Oso fare una proposta nella proposta: dare maggiore spazio ai gloriosi cantanti melodici all'italiana che modulavano così bene sulle note senza gridare. Per una «Par condicio» musicale. Walter Lombardi Morano Po (Alessandria) Il cuore ti porta in libreria da Neera Nella rubrica «Lettere al giornale» ho letto due brevi lettere su «Neera». Fino a poco tempo fa per me Neera era l'autrice di libri visti in mano a mia madre nei lontani Anni 30. Ovviamente quelle opere in veste tipografica assai modesta non interessavano me, per motivi di età; io mi tuffavo nei romanzi della Biblioteca dei miei Ragazzi (Salani); gustavo la storia di Pipino nato vecchio e morto bambino, mi commuovevo con Senza famiglia e Heidi (non ancora resi famosi questi ultimi due dai cartoni animati giapponesi) e così via. I libri di Neera sono spariti poi negli innumerevoli traslochi della mia famiglia. Ed ecco che Neera è rispuntata per me nei primi mesi di quest'anno, allorché ho ascoltato (purtroppo non per intero) il romanzo Teresa trasmesso dalla Rai su) suo terzo programma. Mi è nato il desiderio di leggere questo romanzo e sono andata dove «mi portava il cuore» in quel momento e cioè in libreria. Nel commento al romanzo era stato indicato Einaudi come editore. In una famosa e antica libreria del centro di Torino, nel reparto «Einaudi», un giovane venditore ha ascoltato la mia richiesta dimostrando di non aver mai sentito nominare Neera e ha cercato invano nel catalogo. Ho riprovato nella libreria di una cittadina, libreria in cui il proprietario, continuatore della tradizione del nonno libraio, dopo una piacevole conversazione si è prestato a cercare nel catalogo, invano, e dimostrando anch'egli (pur di una certa età) di non saper nulla su Neera. Dovrò quindi rivolgermi ad una biblioteca e lo farò. Per il momento ho cercato su un vecchio «Dizionario di cultura» notizie su Neera e almeno qui ho trovato tre righe, queste: «Neera, pseudonimo di Anna Radius nata Zuccari, scrittrice di romanzi e novelle, di Milano (1846-1918)». Non so se devo vergognarmene, ma l'ascolto di Teresa mi ha affascinata molto più della lettura di bestsellers che raggiungono il massimo punteggio nelle classifiche e spero di riuscire a leggere direttamente il libro e magari a apprendere qualche cosa di più sull'autrice. Ada Ricci, Murisengo (Al) Cuneo boccia un'idea ridicola Abbiamo letto, con divertito interesse, l'articolo del sempre brillante Ferdinando Camon su La Stampa del 19 maggio nel quale si metteva in evidenza, Egregio signor Del Buono, negli ultimi mesi si è detto e scritto moltissimo sugli avvenimenti di cinquantanni fa che i giovani d'oggi non sempre riescono a capire. Proprio per aiutare i giovani vorrei aggiungere un'osservazione: nella seconda guerra mondiale e fra i combattenti della Resistenza agirono uomini cresciuti nell'era fascista, istruiti su testi inneggianti ai fasti del fascismo (anche quelli delle prime classi elementari), allenati nei "ludi" ginnici o culturali (di cultura fascista)... Una settantenne e affezionata lettrice, Torino tra le altre cose, come noi cuneesi fatichiamo a staccarci da quello stereotipo che Totò cucì sui cuneesi «gonzuti» più che «gozzuti». Con stupore poi abbiamo appreso dalle pagine locali dello stesso giornale che molte scuole di Cuneo, in primis il liceo classico, hanno fatto propria quella scellerata idea del bonus a cui ogni allievo un po' asino avrebbe diritto. Al liceo scientifico Peano questa storia del bonus, presentata dalla preside, ha destato nella coralità del corpo docente soltanto una sonora risata. Non di bonus gli studenti hanno bisogno; essi ci chiedono un'attenta ed accurata verifica della esistenza o meno dei molteplici fattori che intervengono a formare l'orizzonte culturale di un giovane, in ultima istanza della sua personalità, elemento questo che non può essere soppesato con il bilancino del farmacista o con una casistica gesuitica del¬ le insufficienze. Su questa ridicola strada gli insegnanti dello scientifico Peano si sono rifiutati e si rifiutano di immettersi. V. De Bernardi, Cuneo Seguono 18 firme Fedeli creduloni sulla strada del mistero In una recente intervista, rilasciata ad un periodico, Irene rivetti ha confermato, con le sue argomentazioni, di essere un'integralista cattolica e non una cattolica laica, come ama definirsi. La terza carica dello Stato, ha tra l'altro, parlato della Madonna di Civitavecchia. Rispetto le sue idee al riguardo; voglio, però, ricordare all'illuminata Irene che a trasformare quel caso in un fenomeno da baraccone, purtroppo, è stato, secondo me, proprio il Vescovo della città laziale, Mons. Grillo, che, vittima anch'egli ahnoi! - delle luci della ribalta e dell'odierno, per niente evangelico, protagonismo diffuso, non ha onorato e non onora, col suo comportamento, secoli di prudenza e diplomazia Vaticana. Un'altra anomalia, dunque, tutta italiana, che, di certo, avrà irritato non solo le alte sfere della Gerarchia ma anche quanti, per niente suggestionabili e creduloni, si sforzano, cercando sulla strada del mistero di dare un senso alla propria esistenza. Tonino Luppino, Sapri (Salerno) Un progetto anti-inquinamento Sono sicuro che La Stampa avrà affrontato negli ultimi anni almeno una volta il problema dell'inquinamento atmosferico delle nostre città. Ebbene il sottoscritto, Giovanni De Toma, di professione commerciante ma con la mente sempre attenta ai problemi che ci affliggono ormai da molti anni, è riuscito ad elaborare un progetto per il disinquinamento atmosferico nei centri urbani, ma non riesce a colloquiare ed a trovare ascolto. Allego l'ultima risposta negativa ricevuta dal Comune di Roma, dove tuttavia si riconosce la validità del principio. Faccio notare che il mio è un progetto sperimentale e che non è stata data l'opportunità di verificare la bontà dello stesso. L'Enea, cui mi ero rivolto anni addietro, mi aveva risposto che i tecnici stavano verificando la mia proposta e dopo un colloquio personale non ho ri cevuto alcuna risposta. Ho sottoposto la mia propo sta di invenzione come «Ridur re lo smog nei centri delle no stre città» all'attenzione degli assessorati all'Ambiente dei Comuni a rischio «smog», aven do riscontro solamente da Ro ma, Milano e Torino. Il problema dell'inquina mento rimane ed è destinato ad acuirsi con l'inizio della buona stagione ma... tutto tace. L'impressione che ne ho rica vato è che l'Italia è rimasta una nazione di parolai e si preferisce spendere soldi ad organizzare dibattiti e non ad affrontare praticamente il problema come ad esempio il sottoporre a sperimentazione il progetto da me proposto per verificare il rapporto costi/benefici almeno in una piccola maglia di una grossa città. Sono sicuro che tutti ricorda no l'episodio storico di quando barbari erano alle porte di Ro ma s i cittadini invece di ap prontare le difese di Roma di scutevano come trattare col ne mico, facendo sacrifici agli dei per conoscere il loro destino Ebbene, i tempi non sono cam biati! Giovanni De Toma Molfetta (Bari)