Magistrato nel mirino dei Savi di M. O.

Cronache A Bologna Magistrato nel mirino dei Savi BOLOGNA. Spunta un altro orrore nella lista delle imprese della «Uno bianca». Roberto Savi aveva preparato un piano per uccidere un magistrato di Bologna: Lucia Musti, attualmente sostituto procuratore presso la procura e titolare di alcuni fascicoli sulla «banda della Uno bianca», ma che nel '92 in pretura sostenne l'accusa contro il poliziotto killer, che aveva tagliato i capelli ad un arrestato. La notizia, che è stata rivelata alcuni giorni fa da Fabio Savi agli inquirenti di Rimini, è contenuta in un servizio mandato in onda nell'edizione serale del Tg Rai dell' Emilia-Romagna. Lucia Musti, contattata dall'Ansa dopo il servizio, ha confermato la vicenda. Nel '92, quando era alle volanti, Roberto fu condannato a 20 giorni di carcere con l'accusa di violenza privata per aver tagliato i capelli a Fernando Bottiglieri, arrestato per un furto d' auto. Pm in quel processo era Lucia Musti, allora in servizio alla procura presso la pretura circondariale, che fece anche sospendere Savi dal servizio. Tra il pubblico in aula c'era anche Fabio. E quando Fabio Savi venne arrestato a novembre a Tolmezzo, mentre cercava di espatriare, Lucia Musti andò nella località friulana per interrogarlo. Il «lungo» della «Uno bianca» riconobbe immediatamente nel magistrato la pm che aveva fatto condannare il fratello Roberto. «Come sta dottoressa Musti», disse Fabio Savi al primo interrogatorio con la pm, dimostrando di ricordarla bene. Secondo la ricostruzione del «lungo», dopo la condanna Roberto decise di vendicarsi, e fece pedinare il magistrato da Fabio per alcuni mesi. E - secondo quanto si è appreso - Roberto in tutti gli interrogatori cui è stato sottoposto dalla pm Musti ha tenuto un atteggiamento risentito, quasi che gli pesasse di più la condanna a 20 giorni che l'arresto per la catena di omicidi della «Uno bianca». Fabio, con i pedinamenti, scoprì che Lucia Musti frequentava abitualmente una gelateria di Bologna. Per l'omicidio il piano avrebbe previsto la simulazione di un tentativo di rapina durante la quale Fabio, fingendosi tossicodipendente, avrebbe dovuto accoltellare mortalmente il magistrato. Il fatto di non usare delle armi, secondo Roberto, non avrebbe mai indirizzato le indagini nella giusta direzione. Il progetto svanì perchè Fabio alla fine si sarebbe tirato indietro. La procura generale ha disposto una forma di protezione per il magistrato. Lucia Musti, 36 anni, è in magistratura dall' 83. E' stata giudice istruttore in Sardegna, a Lanusei, poi giudice dei minori a Trieste e quindi ha prestato servizio alla procura presso la pretura circondariale di Bologna. Da circa otto mesi è passata alla procura del tribunale. [m. o.]