Il governo dà ragione alla birra di Emanuele Novazio

Il governo dà ragione alla birra BAVIERA Dopo petizioni e cortei per difendere un rito accusato di essere «rumoroso» Il governo dà ragione alla birra Monaco, no alla chiusura anticipata dei Biergarten BONN dal nostro corrispondente Alla fine hanno vinto quanti rischiavano di essere umiliati. Alla fine le birrerie all'aperto bavaresi - un brandello di storia e di cultura diventato occasione di «confronto» e di «democrazia» popolare - potranno accettare clienti fino alle 23. I Biergarten che affollano città e villaggi in tutta la regione - ha deciso il governo di Monaco - non dovranno chiudere alle 21,30 come avevano chiesto e ottenuto 5 cittadini offesi dal rumore, dalle esibizioni di allegria fuori controllo, dal frastuono di comitive rese ebbre dalla felicità di festeggiare a birra. I templi della bevanda nazionale continueranno a eludere le ferre regole del galateo tedesco: lo stesso che vieta di buttare il vetro nei contenitori pubblici dopo le 20, lo stesso che impedisce di tagliare l'erba del giardino nel fine setti¬ mana. Ma la birra, è noto, appartiene alla Baviera - dove il consumo prò capite è di 230 litri l'anno, un record - come pochi altri scampoli di storia nazionale. E in Baviera, il Biergarten è luogo di un rito al quale indulgono uomini e donne di censo e ideologie diverse, lontane, conflittuali. Un luogo neutro dove si cancellano divisioni politiche e sociali, dove ci si riunisce a discutere bevendo, a mangiare bevendo, a festeggiare bevendo, o semplicemente a bere. «I Biergarten hanno funzioni sociali e culturali», ha riassunto il presidente regionale Edmund Stoiber, Csu, presentando la nuova normativa che andrà in vigore a giugno: «La gente non riuscirebbe a capire, se la legge li trattasse come un fattore inquinante alla stessa stregua di un impianto industriale». Stoiber non è solo e neppure un'avanguardia, nella lotta per r la «democrazia nel Biergarten» diventata d'improvviso un tema nazionale. Il popolo della birra si è mobilitato con manifestazioni, raccolte di firme, con petizioni e con minacce da quando, il mese scorso, il tribunale di Monaco ha accolto le proteste di un piccolo ma temprato gruppo: cittadini sazi delle adunate troppo rumorose, e troppo prolungate, in una delle più grandi birrerie della capitale bavarese, la Waldwirtschaft Grosshesselohe. Composti funzionari, insegnanti, operai, impiegati, studenti e casalinghe si sono ritrovati in piazza col sostegno manifesto del ministro delle Finanze Theo Waigel, bavarese doc. Per il momento finisce qui, ma si annunciano altri esposti: i «traditori della tradizione», denunciava un oratore in piazza, «non smetteranno di minacciare la libertà della Baviera». Emanuele Novazio

Persone citate: Edmund Stoiber, Stoiber, Theo Waigel

Luoghi citati: Baviera, Monaco