Omicidio e suicidio in moto

a Pittsburgh: «Piangeva, è stato giudice e boia di se stesso» a Pittsburgh: «Piangeva, è stato giudice e boia di se stesso» Omicidio e suicidio in moto Si spara davanti alla bimba investita NEW YORK nostro servizio Una corsa folle sulla sua Kawasaki, una inutile frenata, uno schianto e la piccola bicicletta apparsa di colpo davanti a lui viene presa in pieno e trascinata per una ventina di metri: la vista del corpo senza vita della bambina che pochi attimi prima stava pedalando ignara e fiduciosa fa perdere di colpo a Jason Scheiber, 25 anni, tutta la sua baldanza di «Hell's Angel» dilettante. Si toghe il casco, chiede disperatamente perdono ai genitori della bambina che lui ha appena ucciso e si punisce con un colpo di pistola alla tempia. La tragedia ha sconvolto la cittadina di Elizabeth, nelle vicinanze di Pittsburgh, in Pennsylvania, uno di quei posti in cui «non succede mai niente». Martedì sera Jason aveva come al solito concluso la sua giornata di lavoro di caporeparto in una fonderia della zona e si era abbandonato alla sua unica passione: la motocicletta. Era su un viale periferico e il traffico era pressoché inesistente. Le poche automobili che avrebbero potuto percorrere il viale, quelle delle famigliole che vi abitano, a quell'ora erano tutte nei loro garage perché i proprietari erano a cena. Così lui non aveva avuto molti scrupoli a ignorare il limite di velocità e a lanciarsi con la sua Kawasaki. Ma nella casetta di Anthony Hines alcune di quelle famigliole avevano deciso di riunirsi per un barbecue, tanto per festeggiare la bella stagione appena arrivata. Chiacchiere, odore di bistecche che arrostiscono e bambini che corrono qua e là per il giardino. Uno di loro, la piccola Tiari Stevenson, vuole fare un giro in bicicletta. La madre, che in quel momento è troppo impegnata per controllarla, non è d'accordo, ma è lo stesso padrone di casa a dirle di non preoccuparsi, che tanto in quel viale non passano mai automobili. Così Tiari si avvia tutta contenta - sono pochi mesi che possiede la bicicletta - e va a pararsi proprio di fronte alla moto in arrivo di Jason, che colto alla sprovvista e a quella velocità non riesce ad evitarla. Allo schianto tutti accorrono. Il motociclista è incolume, la bambina è morta sul colpo. La madre la prende fra le braccia, si accascia con lei sull'erba del giardino di Hines e piange disperata. Jason è sconvolto. «Perdonatemi - dice piangendo - perdonatemi. E' tutta colpa mia. Andavo troppo forte. Non mi ero reso conto di quanto fosse pericoloso». Sembra sincero, tanto che nessuno se la prende con lui. O forse non c'è il tempo di farlo. Si provvede a chiamare la polizia e Hines aiuta Jason a sedere anche lui sul prato, in attesa che gli agenti arrivino. «Aveva gli occhi pieni di lacrime - racconta Hines - non riusciva a darsi pace. A un certo punto ha tirato fuori una pistola, se l'è appoggiata alla tempia e ha premuto il grilletto. E' caduto in una pozza di sangue, proprio vicino a Tiari». Arriva la polizia, i due corpi vengono portati via e comincia il lavoro per ricostruire esattamente la meccanica dell'incidente. Ma la cruda realtà è che Jason «si è trasformato in un attimo nel giudice e nell'esecutore della propria condanna a morte», dice un suo zio, Alan Scheiber, accorso subito sul luogo della tragedia assieme a quasi tutti gli altri abitanti di Elizabeth. C'è anche suo fratello Edward, il padre di Jason, schiacciato dal dolore. «Era un bravo ragazzo dice - ma era un tipo solitario e triste. Non aveva una fidanzata e non aveva amici. Come passatempo si limitava ad andare a caccia e a pesca, e sempre da solo. La sua unica passione era la moto». Negli ultimi tempi, incalza lo zio Alan, cercando di dare un senso più vasto al repentino suicidio del ragazzo, Jason si era fatto ancora più cupo. «Non parlava molto, ma io avevo la sensazione che stesse affrontando quella stagione della vita in cui uno si interroga sul senso della propria esistenza». Franco Pania reìfi

Persone citate: Alan Scheiber, Anthony Hines, Franco Pania, Hines, Jason Scheiber, Kawasaki, Stevenson

Luoghi citati: New York, Pennsylvania, Pittsburgh