Poggiolini, passaporto negato

Poggiolini, passaporto negato Poggiolini, passaporto negato Voleva curarsi la cataratta all'estero SANITÀ' E MAZZETTE PNAPOLI OGGIOLINI vuole espatriare, ma i giudici gli negano il passaporto. Il gip Laura Triassi ha risposto picche all'ex direttore generale del ministero della Sanità che aveva chiesto la restituzione del passaporto sequestrato lo scorso anno. Motivo dell'istanza: una malattia agli occhi che, secondo il Re Mida della sanità, può essere curata in Francia o negli Stati Uniti. Ma che cosa ha di tanto grave Poggiolini? Nella richiesta avanzata ai giudici di Napoli, il professore finito sotto inchiesta per associazione a delinquere e corruzione sostiene di essere affetto da una grave forma di cataratta all'occhio sinistro, l'unico funzionante visto che quello destro è fuori uso per un'atrofia da strabismo infantile. «Il progredì- JT-- re dell'affezione - spiega - rende necessario un intervento chirurgico... Viene jonr.igliata dagli specialisti, prima dell'intervento, una consultazione anche internazionale di cui il sottoscritto vorrebbe avvalersi presso centri oculistici specializzati in Fran¬ cia (Parigi), e negli Stati Uniti (Washington)». L'istanza si conclude con un lungo elenco di ricette e certificati rilasciati da medici italiani e americani che attesterebbero le pessime condizioni di salute del paziente. Ma la richiesta di espatrio avanzata da Poggiolini è stata bocciata dal giudice per le indagini preliminari Laura Triassi, la stessa che fece scattare le manette ai polsi dell'ex direttore del ministero accusato di aver messo su un impero economico fondato sulle tangenti. Il gip sostiene che «il ritiro del passaporto è stato disposto per salvaguardare gravi esigenze e, in particolare, per evitare il pericolo che Poggiolini possa aggravare lo conseguenze dei reati che gli sono contestati». Non basta: Laura Triassi so- spetta che la richiesta del professore nasconda un altro inconfessabile motivo. Quale? «Occorre considerare - scrive il giudice - che l'imputato ha all'estero interessi patrimoniali collegati alla sua attività illecita». In parole povere, il Paperon de' Paperoni del farmaco potrebbe aver deciso di espatriare per intervenire sui suoi conti in banca oltre frontiera. E poi, che motivo ha Poggiolini di recarsi all'estero per curare i suoi malanni, visto che in Italia esistono fior di specialisti in grado di curare una cataratta? Se lo è chiesto anche il gip, che che conclude così il suo decreto: «Sussistono fondate ragioni per non consentire all'imputato di non allontanarsi dal territorio italiano sia perché è in corso il procedimento a suo carico, sia perché le patologie lamentate possono trovare un'adeguata assistenza terapeutica in Italia». La sorte di Duilio Poggiolini, che ha scontato poco meno meno di un anno di carcerazione preventiva, sarà decisa dai giudici napoletani entro la fine di giugno. Solo allora, infatti, il gip deciderà se e quando rinviare a giudizio lui, la moglie Pierr Di Maria e gli altri funzionari del Cip farmaci e della Commissione unica del farmaco, tutti accusati di aver ricevuto tangenti per decine di miliardi dagli industriali che volevano l'inserimento dei loro prodotti nel prontuario. Fino ad oggi, l'unico processo già avviato sullo scandalo della sanità è quello contro l'ex ministro Francesco De Lorenzo. Fulvio Mitene Duilio Poggiolini

Luoghi citati: Francia, Italia, Napoli, Parigi, Stati Uniti, Washington