Le donne «sgridano» Prodi

Incontro segreto con l'ex premier Ciampi: «E' vero, ci piacerebbe averlo come nostro ministro» Incontro segreto con l'ex premier Ciampi: «E' vero, ci piacerebbe averlo come nostro ministro» Le donne «sgridano» Prodi Veltroni: molte di voi nel governo ROMA DAL NOSTRO INVIATO Appena fuori dal Teatro Vittoria, Rosy Bindi con passo sgambato: «L'incontro? E' andato bene, ma a Prodi e Veltroni l'ho detto: vi siete fatti intimorire troppo dalle donne». E «donne» lo pronuncia con un pizzico di burbanza maschile, che diamine. Nel dì in cui periscono le trattative antireferendum, il leader e il suo vice incontrano le donne - deputate, militanti, femministe, signore, ragazze, una suora in seconda fila - nel teatro allestito per il «Giardino dei ciliegi». Ed è davvero una parentesi di lentezza cecoviana, in questa giornata di accelerazioni telepolitiche. Dice Prodi: «Purtroppo la trattativa è naufragata. Avrei preferito una legge o almeno un accordo. Pazienza». Dice Veltroni: «Berlusconi lavora per lo scontro». Prodi è arrivato a Roma per parlare di agricoltura (mattina), per riunire i coordinatori dei comitati (pomeriggio) e, a sorpresa, per incontrare Ciampi. Incontro che doveva rimanere segreto, smentito fino a sera, poi ammesso: «Ci siamo visti». Per parlare di cosa? Silenzio. Stessa domanda a Veltroni: «Non so nulla». Ma poi esplicito: «Noi consideriamo Ciampi una persona di grande valore. Al governo? Certo: ci piacerebbe moltissimo averlo nella prossima squadra di governo». Ma tutto questo accade a margi- ne, la polpa di giornata prodiana e veltronica è nel Teatro Vittoria. Ha capito tutto Rosy: guardandoli in coppia, Romano e Walter (doppio vestito grigio, doppia camicia azzurra, doppia cravatta rossa) un'ora e mezzo seduti al centro del palcoscenico, davanti a una platea di ottocento donne, ispiravano tenerezza e anche qualche tormento. Un po' perché accavallavano le gambe in sincronia, destra su sinistra, sinistra su destra, un po' perché prendevano appunti con un fervore prossimo allo zelo mentre ascoltavano gli interventi su parità, bioetica, aborto, violenza, diritti, maternità. Perciò sospiro generale quando Veltroni, preso il microfono, se ne va dritto, e consapevole, verso l'applauso: «E' bellissimo questo incontro dove vedo tante donne che arrivano da storie diverse. E' bellissimo pensare che per quanto differenti siano stati i porti di partenza, si possa arrivare tutti allo stesso approdo». E subito il raddoppio: «Contro la destra che pratica una politica di tipo molto macho, noi intendiamo recuperare la tensione valoriale delle donne. Quest'incontro apre un dialogo che non si interromperà. Mi sento di poter dire che nella coalizione di centro-sinistra ci saranno molte donne ministro». Scatta l'ovazione. E si diffonde il sorriso in questo consesso che tutti annunciavano come di primo vero confronto tra le molte aree della coalizione». In effetti: accanto alla cattolicissima Maria Pia Garavaglia, le femministe storiche dei collettivi romani; accanto all'esuberante Raffai una mitissima Nilde Jotti e poi Dacia Marami, Rosa Russo Jervolino, la nuovista Giovanna Melandri e la veteranissima Elena Marinucci. Prodi invece inciampa, tre volte come nelle Scritture. Accade quando Chiara Valentini gli dice: «Mi è dispiaciuto che nelle sue ultime interviste abbia detto: per vincere ci vogliono uomini nuovi. E le donne, professore?». Brusio di approvazione. Prodi prova espatriando: «Non ho mai pensato, come de Gaulle, di dire: uomini e donne di Francia». Brusio di disapprovazione. Ritenta, ma sul privato: «Io, come formazione culturale, odio talmente le distinzioni tra i sessi che non credevo...». Grida dal fondo: «Negare la differenza fa parte del vostro dominio». Applausi alla dif¬ ferenza. Prodi alza la voce, con sentimento: «Ho profondo in me il senso della parità e perciò non sono abituato a.»». Non va. Il professore capitola: «Allora chiedo scusa, dirò con due vocabob quello che penso con uno». Il resto va meglio. Prodi parla di parità, di Stato sociale, di valorizzazione delle donne, dice, anche lui, che nei collegi uninominali «ci saranno molte candidature al femminile» e si vedrà di che pasta è fatto il centro-sinistra. Applausi,'ma non ancora ciliegie nel giardino. PinoCorrias Il leader dell'Ulivo cita de Gaulle ma viene fischiato dalla platea in rosa E lui chiede scusa Romano Prodi (nella foto) e Walter Veltroni hanno avuto un caloroso incontro con le donne al Teatro Vittoria

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