ROULETTE RUSSA di Curzio Maltese

ROULETTE RUSSA ROULETTE RUSSA ANCORA un paio di settimane e, salvo imprevisti, si vota. E' un peccato. Non tanto per i rischi di spaccature e confusione che corre il Paese con i dodici referendum tuttofare dell'11 giugno. Di questi, pare, non interessa a nessuno. Ma piuttosto perché il ricorso alle urne è fatalmente destinato a interrompere l'emozione di una grande telenovela: il Tavolo delle Trattative. La puntata di ieri, con i mille sentieri che hanno condotto il cittadino spettatore fino alla più completa rottura, ne vale una ventina di Beautiful, un centinaio di Manuela. E non è neppure detto che sia stata l'ultima. Al livello di autismo raggiunto dai leader della strombazzata Seconda Re¬ pubblica, non è escluso che le trattative proseguano fino al 10 giugno, per poi riprendere durante gli exit poli sbagliati e dopo i risultati reali, quasi nulla fosse. Siamo su Scherzi a parte. Se invece bisogna prendere sul serio la Rottura, allora ha vinto ancora la soluzione più semplice, più onesta, più stupida: il «Giudizio di Dio». Un po' com'era accaduto con i referendum Segni sull'uninominale. In entrambi i casi, disponendo di un Parlamento che il mondo ci invidia - almeno da un punto di vista architettonico -, sarebbe stato forse più opportuno creare nuove regole e leggi, capaci di Curzio Maltese CONTINUA A PAG. 2 SETTIMA COLONNA

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