L'oro si prende la rivincita

L'oro si prende la rivincita L'oro si prende la rivincita impulso alla domanda del mercato». Conclusione: «Dato il nuovo vigore della domanda di oro ai fini d'investimento e speculativi, dopo sei anni le quotazioni dell'oro si sono rafforzate in termini reali». Un discorso ancor più interessante per la nostra lira, la cui svalutazione sui mercati dei cambi si è aggiunta a questo «ritorno dell'oro». Infatti, rispetto all'agosto '94, il prezzo dell'oro è passato, a Milano, da 19 mila a 20.500 lire al grammo, con un aumento di quasi l'8% (ma la sterlina d'oro nuovo conio è salita del 15%), rispetto ad aumenti dell'11,5 del marco tedesco, del 12 del franco svizzero, di poco più del 4% del dollaro. E' chiaro che la lira risente del fatto che l'oro è «merce» d'importazione. Tuttavia quel maggiore interesse anche «ai fini dell'investimento speculativo», avvertito dalla banca di Basilea, si fa sentire anche per l'oro. Aggiungerò, per prevenire le critiche alla mia abitudine di indicare le quotazioni dell'oro a Milano, e non a Londra, che le prime, in lire/grammo, rispecchiano quasi esattamente le seconde, in dollari/oncia. 1377 dollari l'oncia dell'oro a Londra (fine agosto '94), moltiplicati per la quotazione del dollaro quel giorno in Italia (1573 lire) e divisi per i 31,105 grammi di un'oncia, danno 19.065 lire, il prezzo d'un grammo d'oro quel giorno a Milano. L'ultima volta che lei ha parlato dell'oro (credo di essere un suo attento lettore) fu il 15 agosto '94, rispondendo all'osservazione che il Convegno dei G 7 a Napoli non aveva neppure sfiorato il problema di un ritorno al sistema dei cambi fìssi tra monete, basato sulla convertibilità in oro dei dollari delle Banche Centrali. Lei si limitò a prendere atto che, secondo la Bri - Banca dei regolamenti internazionali di Basilea, nel '93 gli operatori avevano seguito con più attenzione il mercato dell'oro. E a noi non interessa la rivalutazione dell'oro nei confronti della lira? Fausto Modesti - Como EINGRAZIO per l'attenzione. Effettivamente, anche, e forse soprattutto, per «noi italiani», l'oro merita quell'attenzione che, diceva la Bri, gli hanno dimostrato «in America e in Europa, gli operatori, tornati a considerare l'oro come uno strumento d'investimento attraente». Aggiungeva la Banca che «la tendenza calante dei tassi d'interesse, che ha ridotto il costo della detenzione del metallo (perché il mancato guadagno del non-investimento in altri prodotti finanziari è meno pesante, n.d.r.) e l'instabilità dei mercati valutari hanno dato Il cambio delle valute applicato ai clienti offrendo gli «zero coupon», per così dire, «fatti in casa». Mi stupisce, però, che non abbia proposto titoli con scadenza 24 mesi, emessi pure da quella banca e che, anche da come risulta dal suo appunto, un po' confuso, che mi allega, sembrano buoni: rendimento lordo 9,75 e netto 8,20 %.