Sbarco su Internet

Sbarco su Internet Sbarco su Internet ete CHI ha prestato orecchio al fenomeno Internet le avrà già sentite tutte: la biblioteca di Babele, il Grande Fratello, il Villaggio Globale, la democrazia reale, la Madre di tutte le reti, Internet avvolge il pianeta, Internet è un pianeta a sé. Come spesso capita, in mezzo a tante affermazioni ve ne sono anche di vere e, secondo noi, ve ne sono in particolare due più vere delle altre. La prima: Internet è, in tutti i sensi, un fenomeno cresciuto in modo eccezionale e destinato a crescere ancora. La seconda: la popolazione del mondo virtuale è, in questo preciso istante, ancora molto diversa da quella del mondo reale. E' fuori di dubbio: la telematica cambierà il nostro modo di vivere, lavorare e pensare, foss'anche solo per la grande facilità di contatto che regala. L'azzeramento dei tempi morti conferirà altissimo rendimento alla conduzione dei progetti in cooperazione tra Paesi diversi, ma anche tra diversi apparati di una stessa organizzazione, e la qualità della vita non potrà che guadagnarne. Sorta inizialmente con obiettivi militari e poi utilizzata soprattutto in campo scientifico, da qualche tempo, con l'entrata in gioco degli operatori commerciali, Internet si propone come portatore di innumerevo¬ li servizi di utilità spicciola che sono potenzialmente in grado di scatenare positivi riflessi sul piano sociale. Si pensi all'home banking e shopping, alla prenotazione dei voli e al trasferimento di documenti tra un ente e l'altro degli apparati burocratici. C'è chi dà a Internet un significato sociale anche superiore a quello dei grandi mezzi di comunicazione, e forse c'è da crederci: con un modem e un computer abbiamo tutti pari opportunità, libertà e facilità di espressione, di scelta, di aggregazione. Con radio e tv possiamo scegliere chi stare a sentire; su Internet possiamo scegliere con chi parlare. Speriamo che duri. Durerà fino a quando una multinazionale dell'informatica e una dell'informazione non si metteranno insieme (qualcosa del genere sta già accadendo) per colonizzare il mondo virtuale. Si dirà: «Per assorbire le richieste del mercato», ma l'effetto sarà quello. C'è chi dice che questo disegno non sarà di facile realizzazione per nessuno con Internet, nata com'è all'insegna del più ostinato spontaneismo, del più sano nonprofit. Staremo a vedere, vien da dire, ma non è l'atteggiamento più giusto: starne fuori non si può, non si deve. Il fatto è che il fenomeno Internet, affascinante e suggesti¬ Piero Bianucci y *• UNA recente inchièsta del Kelsey Group (fonte: Internet and Comms Today, aprile 1995) ha stimato che circa 3200 giornali americani offrono una qualche edizione elettronica disponibile in rete (erano 42 nel 1989 e si tratta per lo più di quotidiani). Questa scheda, quindi, è inevitabilmente parziale: mi limiterò a qualche indicazione. Il punto di partenza migliore, secondo me, è The Electronic Newsstand, l'Edicola elettronica: http://www.enewa.coni/ un servizio in precedenza su gopher e che sta pian piano trasferendosi in ipertesto HTML: si autodefinisce come «la più ampia rassegna di articoli tratti dai più prestigiosi quotidiani, riviste, cataloghi e pubblicazioni in genere del mondo» e si articola nelle seguenti Sezioni: Business Computers - Entertainment - Health - Travel Sports - Renaissance Room - Automotive - Books and CD's - News Services - Catalogues - Newspapers - Ali Titles. Un altro punto di parteriaa assai utile e aggiornato è http://marketplace.com/e-papers.list.www/e-papers.links.html che mantiene una lista Con legami ipertestuali (cioè, basta cliccare con il mouse e vi trovate trasportati alla locazione richiesta) dei quotidiani presenti sul WWW. Vi trascrivo qui di seguito, per vostra comodità, la ljsta dei quotidiani europei, prelevata l'I 1 aprile: http://www.aftonoladet.se/aftonbladet/start.html Aftonbladet (Stockholm, Sweden) http://www.oslonett.no/home/bent Aftenpo- vo se visto dalla parte di chi i servizi li cerca, non è affatto banale dalla prospettiva di chi i servizi li vuole fornire. Fatta eccezione per alcuni particolari settori che troveranno molto naturale lo sbocco nella telematica, l'aspetto più complicato di questo mercato è l'interpretazione della domanda per stabilire l'offerta più adeguata. Il mondo virtuale è ancora popolato da «strani individui»: oltre a chi la usa per necessità professionali, troviamo su Internet solo sacerdoti dell'informatica - i bittaroli - e utenti evoluti - gli esigenti - che anche senza uno specifico retroterra informatico hanno un'eccellente padronanza del mezzo. Un prodotto telematico che nasca oggi, per quanto facile possa risultare l'uso di Internet, non è ancora fruibile da tutti. A complicare le cose si aggiungono questioni tecniche e commerciali: è vero che bastano un semplice computer e un modem, ma quanti sono i computer nelle famiglie in grado di visualizzare la grafica? Ammettiamo pure che siano tutti, ma sono tollerabili, ad esempio, la consultazione di una mappa o la lettura di un giornale su un video a 14 pollici? Si è disposti a pagare per questo servizio? Si può sempre stampare, si dirà; ma quanti hanno una stampante laser? In ogni caso, uno dei tanti e meriti di Internet è quello di aver fatto salire l'attesa di servizi telematici. «Prima» era tutto chiaro: il telefono agli utenti non professionali, le Banche Dati agli utenti professionali. «Dopo», l'ordine costituito è stato polverizzato dalla ricchezza di informazioni e dai costi incredibilmente bassi di Internet. Sul fronte più generale dell'evoluzione tecnologica, poi, il costante avvicinamento tra televisione e computer è un ulteriore scossone agli equilibri esistenti. Conviene capirlo, questo fenomeno, piuttosto che rifiutarlo. Senza sacri terrori, senza allarmismi e senza neppure voler seguire una moda a tutti i costi: il processo di trasformazione, per fortuna, non è così veloce. Come spesso capita, ci accorgeremo di quanta strada abbiamo fatta solo voltandoci indietro fra dieci anni, ma domani, giovedì, sarà ancora molto simile a oggi, mercoledì. Per i giornali è importante capire questo fenomeno dal di dentro. E' importante per capire quali opportunità si aprono, se la presenza su Internet è un nuovo modo per cementare il legame con i lettori, per non perdere con loro una sola occasione di sana complicità. E' importante essere presenti con convinzione se si crede al futuro di questo fenomeno, ma dovrà essere una presenza mi¬ surata perché non sembri una moda un po' snob, per non istituire percorsi pericolosamente discriminanti, per il rispetto che un giornale deve avere verso i suoi lettori, tradizionali o cibernetici che siano. E perché siamo fermamente convinti che solo l'informazione su carta può garantire una lettura meditata con tempi e ritmi scanditi dalle esigenze individuali e non dai palinsesti o dalle e-mail. E' chiaro, a questo punto, che non conta tanto essere i primi o i più bravi, quanto fare qualcosa che abbia senso, che possa valere come esperimento per i lettori e per il giornale. Ecco perché si comincia da Tuttoscienze: per il collaudato rapporto con i suoi lettori, per l'affinità con il potenziale pubblico telematico di Internet, perché si presta a una fruizione elettronica migliore di quella possibile per il notiziario, perché rivolto anche e soprattutto alle scuole, dove vivono i potenziali utenti telematici di domani. Tuttoscienze su Internet è raggiungibile all'indirizzo http://www.lastampa.it, ed è il primo dei servizi che «La Stampa» andrà via via proponendo nei prossimi mesi e che sarà felice di verificare con i giudizi dei lettori, a mezzo lettera o e-mail all'indirizzo tuttoscienze^» lastampa.it. Luigi Mezzacappa eventi del mondo man mano che essi si verificano». Un analogo servizio è offerto su: http://www.nando.net/epage/htdocs/links/newspapers.html Infine un'altra lista, vicina a casa, è mantenuta sul server di Inrete a: http://gopher.inrete.it:70/l/editoria Ancora qualche indirizzo in cui mi sono imbattuto e che ho trovato significativo: http://alpha.acast.nova.edu/usatoday.html Usa Today http://nytimesfax.com Times (richiede un lettore particolare, Acrobat della Adobe Corp., che potete procurarvi seguendo le istruzioni che trovate a questo stesso indirizzo) http://www.iol.it/default.htm 11 Sole 24 Ore http://www.Citinv.it/cuore Cuore http://www.hotwired.com/ Wired http://www.playboy.com Proprio lui. Playboy! http://www.ziff.com Le celebri riviste di informatica del gruppo Ziti' (The Cobb Group Computer Gaming World, Computer Life, Computer Shopper, Interactive Week, MacUser, MacWeek, PC Computing, PC Magazine, PC Week, Windows Sources) ftp://ftp.uu.net/published/byte Byte http://www.futurenet.co.uk/computing/pcplus PcPlus http://www.mecklerweb.com/mags/iw Internet World. Ma, naturalmente, il mio preferito è1 http://www.lastampa.it/

Persone citate: Cobb, Luigi Mezzacappa, Piero Bianucci

Luoghi citati: Usa