Ruini: no al referendum sui negozi

Il presidente della Conferenza episcopale: ricordatevi che il riposo festivo è sacro ||| i Il presidente della Conferenza episcopale: ricordatevi che il riposo festivo è sacro i Ruini: no al referendum sui negozi «E una tregua perfare le riforme istituzionali» ROMA. I cattolici facciano baluardo a difesa del riposo domenicale, contro il referendum alle porte sull'apertura festiva dei negozi. Inoltre si impegnino a fondo per cambiare i costumi e la mentalità di quest'Italia scristianizzata per farle riscoprire il Vangelo. Il cardinale Camillo Ruini, presidente della Conferenza episcopale, ha aperto i lavori dell'Assemblea dei vescovi con un discorso di inusitata lunghezza: 27 pagine in cui ce n'è per tutti, anche per i politici, invitati a mettere da parte le polemiche laceranti. «Servono la lealtà e il rispetto reciproci. La capacità di tener conto anche delle ragioni dell'altro. Soltanto per questa via ha sottolineato il presidente della Cei - sembra possibile portare a compimento i cambiamenti istituzionali avviati in questi anni ed assicurare, se possibile con l'adesione di tutti, le condizioni per un esercizio sereno delle regole e dei procedimenti della vita democratica». La richiesta di una tregua, insomma. E per qualcuno anche un appello a far slittare l'ipotesi di elezioni ad ottobre. Ma la vera sfida è per la Chiesa in Italia: «Non possiamo rinunciare - ha detto Ruini - ad influire sugli orientamenti complessivi della cultura, o delle culture, entro le quali viviamo». In mente il cardinale di Roma ha un esempio ben preciso: il referendum di giugno in tema di orari dei negozi, che concede al sindaco la facoltà di disporre l'apertura anche di domenica. «Tra i molti quesiti proposti al giudizio referendario - nota il cardinale - suscitano speciale preoccupazione, sotto il profilo morale e pastorale, quelli che potrebbero ridurre gli spazi del riposo festivo, compromettendo un valore di libertà e gratuità non soltanto religioso ma anche profondamente umano». Un «no», dunque, che pe¬ serà non poco. Anche in questa «prolusione», Ruini prende atto che è finita l'epoca dell'unità politica dei cattolici - «ricca di risultati fortemente positivi», ma alla fine «indebolitasi e talvolta degenerata» - e tra le righe pone una domanda impegnativa: che debbono fare i cattolici e i politici? Ai secondi spetta «l'obbligo morale di perseguire anzitutto l'interesse superiore del paese» mettendo fine a polemiche laceranti e inutili; ai cattolici tocca di mantenere saldo uno «zoccolo duro» resistente a tutti i tentativi di dissipare i valori del Vangelo e soprattutto quelli della vita e della famiglia. All'interno della Chiesa, poi, il cardinale lancia un monito: «Con la fine progressiva dell'impegno unitario organizzato dei cattolici in politica l'obiettivo di non confondere Chiesa e politica è diventato per certi aspetti più facile, sebbene non sia per nulla assicurato in maniera automatica». Quanto ai temi di fondo dell'impegno dei fedeli, l'elenco è quello solito: la richiesta di politiche di sostegno economico e sociale per la famiglia, la pari dignità alla scuola cattolica, il lavoro, la bioetica, la giustizia sociale, la pace. Nell'insieme, seppure speranzoso nel risveglio morale, il cardinale ha lasciato trapelare la grande preoccupazione dei vescovi per questa fase. Anticipando le conclusioni di una ricerca del sociologo Franco Garelli che verrà presentata oggi, Ruini ha parlato di «forti e diffuse tendenze a ritagliarsi una propria mirale, sempre più divergente, almeno in alcuni ambiti, da quella cristiana», con il prevalere di «tendenze relativiste e nichiliste». La sfida insomma è grande. Per rispondere, i vescovi stanno preparando in autunno un Convegno che si terrà a Palermo, da cui dovrà scaturire una sorta di «Magna Carta» di valori e di azioni da qui al Duemila. Non a caso il tema dell'assise è «Il Vangelo della carità». Ma dal punto di vista interno, l'assemblea che si è aperta ieri assume grande importanza in quanto dovrà ridisegnare l'assetto della Conferenza episcopale: gli incarichi quinquennali dei presidenti di Commissione sono tutti in scadenza e vanno rinnovati anche due vicepresidenti su tre. A partire dai nuovi equilibri si potrà leggere la strada che la Chiesa intende indicare al paese. Luca Tornasi ||| Il cardinale Ruini, presidente della Conferenza episcopale

Persone citate: Camillo Ruini, Franco Garelli, Luca Tornasi, Ruini

Luoghi citati: Italia, Palermo, Roma