«Alluvione così vi aiuterà l'Europa»

L'istituto finanziario dell'Unione darà prestiti alle piccole imprese per 1200 miliardi L'istituto finanziario dell'Unione darà prestiti alle piccole imprese per 1200 miliardi «Alluvione/ così vi aiuterò l'Europa» Parla Massimo Ponzellini, vicepresidente della Bei LA BANCA COMUNITARIA STORINO EICENTO miliardi già stanziati, che verranno gestiti da Imi, Bnl, Crediop e Banca Mediocredito; altri seicento che arriveranno presto. In tutto 1200 miliardi di crediti agevolati che serviranno per rimettere in piedi infrastrutture e aziende colpite dall'alluvione del novembre scorso. E' l'ultima mossa della Bei, la Banca europea per gli investimenti, che - come spiega il suo vicepresidente Massimo Ponzellini, primo italiano a sedere nella sala di comando di questa istituzione - sta cambiando rotta: «Invece di dare gli aiuti agli Stati, come facevamo tradizionalmente, abbiamo deciso di diminuire i passaggi, e di concedere il credito direttamente alle banche. Questo anche perché l'alluvione è avvenuta in una zona così vivace dal punto di vista imprenditoriale come il Piemonte, il che ci garantisce un ritorno sicuro dei nostri prestiti». La Bei è il «braccio finanziario» dell'Unione, ma adesso che la grande voglia d'Europa sembra essersi spenta non ne soffrirete anche voi? «Certo, da un punto di vista finanziario il fatto che l'Unione Europea stia stringendo i cordoni della borsa fa sì che la pressione sul nostro istituto sia maggiore di prima. Ma allo stesso tempo possiamo migliorare la qualità del nostro intervento, dato che anche noi operiamo in un'ottica di mercato, anche se siamo sempre attenti ai punti più deboli della Comunità». L'Italia è un grande cliente della Bei. Nel '94 ha assorbito il 18% degli oltre 35 mila miliardi che avete erogato in Europa. Progetti migliori o più voglia di assistenzialismo? «No, l'Italia ci ha mandato in generale progetti e il portafoglio italiano è migliorato negli ultimi anni. Abbiamo finanziato l'Alta velocità, lo stabilimento Fiat di Melfi, l'Enel per la centrale di Brindisi, e poi Snam, Merloni, Pirelli...». Tutti grandi nomi dell'industria pubblica e privata. E i piccoli? «Stiamo provando proprio in Italia a spostarci dai grandi clienti alle piccole e medie imprese e dai maggiori istituti di credito a quelli di dimensioni minori. Significa anche spostarsi dai grandi progetti infra- strutturali a progetti produttivi di dimensioni più contenute». La Bei è un'istituzione che opera secondo le regole di mercato, ma l'Unione Europea pone anche molta attenzione alle sue parti più deboli. Come si conciliano queste due esigenze? «Certo, bisogna bilanciare il si¬ stema economico del Paese e quindi intervenire anche nel Mezzogiorno. Per questo vediamo con grande favore la nascita di Europrogetti Finanza, l'istituto con Bnl, Mediocredito e Cassa depositi e prestiti che prende i progetti e li rende eleggibili per un finanziamento europeo a fondo perduto creando un pacchetto finanziario, cioè aggregando i finanziamenti privati». Quale sarà l'impegno della Bei in Italia nel '95? Quest'anno per noi dovrebbe essere quello dell'Alta velocità. Prima dell'estate dovrebbe partire la Bologna-Firenze ed entro l'anno la Torino-Milano. A inizio dell'anno prossimo pensiamo invece di dotare la RomaFirenze e di finanziare la prima tranche per la progettazione della Torino-Lione. Per l'Italia si tratta di un'occasione davvero importante, direi unica, di collegamento con il resto dell'Europa. Un'occasione da non perdere perché potrebbe non ripresentarsi presto». [f. man.] «Vìa ai finanziamenti per i progetti Tav L'Italia non deve perdere l'occasione della Torino-Lione» Massimo Ponzellini vicepresidente della Banca europea per gli investimenti

Persone citate: Massimo Ponzellini