«La cucina italiana è tradita dagli spot»

Condanna degli accademici dei fornelli Condanna degli accademici dei fornelli «La cucina italiana è tradita dagli spot» Sotto accusa i re della pubblicità «Dimenticano tradizioni e valori» PORTO VECCHIO (Corsica) DAL NOSTRO INVIATO «Il menù dell'amore? Frutti di mare, polenta, cosce di rana, cioccolata e vino a volontà». Willy Pasini, sessuologo e accademico della cucina, sorride in una pausa del convegno sulla «Civiltà della tavola» che l'Accademia fondata da Orio Vergani ha organizzato sulla Daphne, in crociera nel Mediterraneo. Pasini sorride ma non scherza: «I legami tra cibo e amore sono scientifici - spiega -. La polenta, ad esempio, è un cibo poverissimo di triptofano, il precursore dell'ormone della calma. I topi di laboratorio trattati con una dieta di polenta, dopo cinque giorni si sono abbandonati a copulazioni multiple». A patto di avere una buona scorta di polenta, «non è mais troppo troppo tardi per l'amore», conclude il sessuologo, sempre in bilico tra scienza e battuta, mentre un centinaio di soci dell'Accademia Italiana della Cucina discute di brodetti, risi e ancora di polente, anche se in tono più «tradizionale». Gli accademici della cucina sono conservatori, quasi sacerdoti ultra-ortodossi del cibo. «La cultura della cucina è tradizione - dice il presidente Franco Marenghi -. Eppure l'immagine della nostra gastronomia rischia di essere travolta dagli spot pubblicitari che puntano soltanto alla dieta perenne dei consumatori». Tra buongustai e pubblicità è quasi guerra aperta. Un sondaggio della «Klaus Davi & Co.» tra 600 accademici della cucina (i risultati saranno pubblicati da «Pubblicità Italia») ha bocciato senza appello i creativi italiani: l'86 % degù intervistati pensa che i giornali e tv corrano dietro alla cultura del «bello, giovane e sano», dimenticando «i veri valori» del cibo e della cucina. E non mancano le prese di posizione più dure: per il 38 % la cucina che emerge dagli spot è «insipida e insulsa». Per il 19% è «esteticamente brutta». Gli spot che superano l'esame dell'Accademia sono pochissimi. Quello un po' melenso della Barilla con la bambina che infila la pasta in tasca al papà che sta per partire. O quelli immaginifici del Mulino Bianco, con le città trasformate in campi di grano o in distese di prati fioriti. La soluzione? Portare un «esperto» a collaborare con i creativi nella realizzazione delle campagne. «Una proposta interessante - commenta il pubblicitario Aldo Biasi - che permetterebbe di difendere e valorizzare un importantissimo patrimonio culturale italiano. Anche se non bisogna dimenticare che la pubblicità è stretta tra le necessità degli investitori; i mu¬ tamenti del mercato e i gusti dei consumatori». Soddisfatto anche Felice Lioy, direttore generale dell'Upa, l'associazione che riunisce le aziende che si fanno pubblicità. «Questo grido d'allarme - dice - dimostra che i cultori della cucina non si chiudono nella loro torre accademica, ma vogliono dare vita a una nuova epoca in cui buongustai e produttori raggiungano insieme uno standard produttivo che oggi si trova soltanto nei templi gastronomici più inaccessibili». Intanto, un primo segnale di collaborazione i cultori della cucina lo hanno già dato, indicando i testimonial ideali per una campagna in difesa dei valori tradizionali della cucina italiana. Il migliore è ancora una volta Alberto Tomba, seguito da Christian De Sica, Renzo Arbore e Luciano Pavarotti. Bocciato, un po' a sorpresa, Pippo Baudo, che ha ottenuto la fiducia del 5 per cento degli accademici. «Ma il dato più interessante è un altro - commenta Pasini -. Tra i primi dieci della classifica non c'è neppure una donna. Allora è vero: i gastronomi sono misogini...». GuidoTiberga LOTTO concorso n. 20 SABATO 20 MAGG10 1995 Bari 12 51 14 11 88 Cagliari 19 77 84 76 31 Firenze 39 55 32 4 79 Genova 82 41 68 80 48 Milano 16 44 22 50 43 Napoli 76 3 38 15 33 Palermo 67 34 66 31 18 Roma 35 21 16 30 70 Torino 30 34 12 39 9 Venezia 45 35 73 29 10 ENALOTTO Punti Lire Ai 12 58.892.000 Agli 11 2.047.000 Ai 10 185.000 Montepremi 1.030.623.303 COLONNA VINCENTE 11x2122x1x11 A fianco Alberto Tomba e Christian De Sica, volti di spot legati alla cucina