Karadzic: bombardateci, ci rifaremo sui Caschi blu

Karadzic; bombardateci, ci rifaremo sui Caschi blu Sciopero della fame del vescovo di Banja Luka contro l'uccisione di preti e la distruzione di chiese Karadzic; bombardateci, ci rifaremo sui Caschi blu Sarajevo, i soldati Onu rifiutano di costruire barricate: è pericoloso ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO «Se la Nato attaccherà le nostre postazioni, prenderemo in ostaggio i Caschi blu». La minaccia di rappresaglie contro le Forze di pace delVOnu in Bosnia viene dal leader serbo-bosniaco Karadzic. In un'intervista rilasciata al settimanale tedesco «Der Spiegel», Karadzic ha dichiarato che ogni intervento militare delle Forze alleate contro i serbi in Bosnia verrà pagato dai soldati dell'Onu. Karadzic ha risposto in questo modo al segretario di Stato americano Christopher che ha richiesto bombardamenti della Nato contro le postazioni dell'artiglieria pesante serba stazionata a ridosso di Sarajevo. Karadzic ha aggiunto che saluterebbe l'eventuale ritirata dei Caschi blu: «Noi serbi prenderemo tutte le zone protette, compresa Sarajevo, se i musul¬ mani non accetteranno di essere disarmati», ha detto. Intanto nella capitale bosniaca i soldati dell'Unprofor si rifiutano di erigere le barricate per la protezione contro i cecchini serbi. «Si tratta di un'operazione troppo rischiosa», ha dichiarato il portavoce dell'Onu, Gary Coward. ricordando che nelle ultime settimane tre Caschi blu francesi sono stati ammazzati dai cecchini proprio mentre stavano lavorando alla sistemazione di barricate negli incroci principali della città. Per questo hanno deciso di non partecipare più ai lavori della polizia bosniaca che sta cercando di tirare su le barricate. Per motivi di sicurezza, i lavori dovrebbero essere svolti di notte, ha detto il portavoce dell'Onu. Soltanto pochi giorni fa, le tv del mondo intero hanno trasmesso l'immagine dell'ingegnere bosniaco ucciso dal proiettile di un cecchino men¬ tre dirigeva la costruzione di una barricata presso l'Holiday Inn. «Alti funzionari del settore civile dell'Unprofor continuano a negoziare con il governo bosniaco e con le autorità serbe di Pale affinché cessi la guerra dei1 cecchini a Sarajevo»: l'annuncio è stato fatto dall'altro portavoce dell'Onu, Alexandar Iwanko. Ma, a detta di Radio Sarajevo, un'altra vittima è caduta nel frattempo sotto il fuoco dei cecchini serbi: una donna uccisa mentre stava attraversando di corsa la strada. Nelle ultime 24 ore in città ci sono stati 1125 incidenti d'armi, tra cui decine di esplosioni. In Bosnia occidentale, nella zona dell'enclave musulmana di Bihac, le forze del V Corpo dell'esercito bosniaco continuano ad avanzare. Dopo aver preso il controllo del paese di Ripac, una decina di chilometri a Sud Est di Bihac, ieri i soldati ( musulmani hanno preso il villaggio di Lohovo, sulla sponda occidentale del fiume Una, che era una delle ultime sacche in mano ai serbi. Dopo che i Caschi blu hanno visitato la zona, il portavoce dell'Onu ha confermato che a Ripac non ci sono più civili, ma ha smentito che i soldati bosniaci abbiano incendiato le case dei serbi. Intanto quattromila profughi serbi hanno lasciato la zona dei combattimenti. Un migliaio si è rifugiato nella confinante Krajina, la regione croata occupata dalle formazioni paramilitari serbe. Nella stessa Krajina il vescovo di Banja Kuka, mons. Komarica, ha cominciato uno sciopero della fame contro gli occupanti serbi (che lo tengono agli arresti domiciliari) per protestare contro le uccisioni di religiosi cattolici e la distruzione di 4 chiese negli ultimi giorni. Ingrid Badurina

Persone citate: Gary Coward, Holiday, Ingrid Badurina, Karadzic, Kuka

Luoghi citati: Bosnia, Sarajevo, Zagabria