E Francesco si fa in due di Marinella Venegoni

18 De Gregori-Locasciulli veri «Uomini» in un maschio duetto E Francesco si fa in due Beneficiato anche Haber ROMA. Misterioso come un gatto, guardingo come una volpe. Che fa Francesco De Gregori, in questa stagione lunga e persa di silenzio che segue una mitragliata di dischi con i suoi maggiori successi? Scrive canzoni. Presumibilmente per sé, per il prossimo disco che ufficialmente non è ancora neanche all'orizzonte, secondo una consuetudine di discrezione assoluta. Ma soprattutto, sta scrivendo per altri. Lui che è sempre stato piuttosto attento nel mettere a disposizione il proprio talento, è come se si fosse improvvisamente aperto un poco di più; si dà con simpatica magnanimità. Sono piccole gemme distillate ad arte, in modo non sempre prevedibile. Con Zucchero, per esempio, c'era già una sorta di abitudine inaugurata con la bellissima «Diamante»; e ora la collaborazione sta per riproporsi nel nuovo disco del cantautore emiliano che verrà presentato il prossimo martedì, «Spirito divino», al quale il Francesco di tutti noi porta in dono «Pane e sale»: che si tratti di materia sua, lo si può capire fin dal titolo (così degregoriano). Consuetudine ben più lunga, di amicizia ed affetto, di stima reciproca, lega invece il cantautore romano a Mimmo Locasciulli, di cui De Gregori è stato in qualche modo mèntore, avendolo portato in tour con sé per farlo conoscere all'Italia ai tempi di «Intorno ai trent'anni», un bel brano composto 13/14 anni fa che diede l'avvio alla carriera nazionale di questo medico/artista così sensibile e ritroso, la cui ispirazione da sempre oscilla fra il medesimo De Gregori e Tom Waits. Il che non è poco. Ecco dunque riapparire i due che cantano insieme nel disco «Uomini» di Locasciulli, appena uscito. Il brano s'intitola «TI suono delle' campane» %'ct'è un maschio duetto per una ballata argentina, apparentemente dolce, alla quale fa da controcanto un testo amaro sulla desolata condizione umana: «Uomini senza lingua / Uomini senza più città... Uomini senza terra... Uomini come pecore / Uomini come cani... Uomini contro gli uomini / per l'ultimo pezzo di pane». Questo album di Locasciulli è intriso di bella energia e oscilla fra ballate intimiste («Padre mio» e «La pioggia e l'esilio») e uno spiritaccio rock con profumi Anni 70 («Il cane»). Il tutto con la misura pacata tipica del cantautore di Penne. Sempre Mimmo Locasciulli è trait d'union per il terzo, stravagante regalo di De Gregori, che resterà inedito fino all'autunno. Si tratta di una canzone dal titolo provvisorio «La vali- già dell'attore», scritta espressamente per un simpatico istrione, l'attore Alessandro Haber che debutta come cantante con la produzione dello stesso Locasciulli. I due avevano già collaborato per «Jack Lo Sventratore» del Festival di Spoleto '92, di cui Mimmo aveva scritto le musiche. «Non sono un cantante, ho sempre interpretato in modo animalesco ed istintivo racconta Haber -. Ho conosciuto De Gregori una sera a cena, a casa di Locasciulli, e lui gli ha fatto ascoltare una cassetta nel¬ la quale interpretavo a modo mio "Sapore di sale". Gli è molto piaciuto il mio stile». Dopo qualche tempo, è arrivato ad Haber questo prezioso dono il cui testo si ispira al mestiere di attore e all'ansia dell'entrata in scena. Recita: «Eccomi qua / Sono venuto per poco perché per poco si va / E il sipario è calato già / Su questa vita che tanto pulita non è». Da altri stralci che Haber si lascia sfuggire con il contagocce, si capisce che il protagonista è attore di periferia, un clown, chiuso in un «camerino nudo vecchio». Il primo disco da «vero» interprete dell'attore conterrà anche inediti di Ruggeri, Castelnuovo, Fabrizio Bentivoglio, attore anch'egli tentato dalla musica, Guzminac. Nonché dello stesso Locasciulli. Fra i risvolti curiosi del rapporto d'amicizia del medico/cantautore con De Gregori, c'è anche che quest'ultimo gli ha presentato l'amico Walter Veltroni: e Locasciulli, essendo anche un bravo dietologo, ha preparato al vice Prodi dosaggi alimentari che l'hanno reso un figurino. Marinella Venegoni L'iraniano Panahi dà un amaro finale alla sua fiaba John Turturro è fra gli interpreti di «Unstrung Heroes» della Keaton Francesco De Gregori (sopra) è generoso con i suoi amici

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