Santa Alleanza contro l'America

Pat Robertson e i suoi fratelli, il rifiuto della democrazia l'allarme parte dagli Stati Uniti: torna la sindrome del «complotto giudaico-massonico» Santa Alleanza contro l'America Pat Robertson e i suoi fratelli, il rifiuto della democrazia ENEW YORK A Christian Coalition del reverendo Pat Robertson è la più grande organizzazione americana di fondamentalisti cristiani, e il suo potere è visto da molti come un pericolo per la più grande democrazia del mondo. Un recente articolo di Michael Lind sul New York Review of Boote ha esposto un aspetto agghiacciante del pensiero di Robertson. Nel suo libro best-seller (500 mila copie) The New World Order (Il nuovo ordine mondiale), pubblicato nel 1991, il leader della Christian Coalition descrive il «complotto illuminato-massonico per il controllo della finanza intemazionale». Il libro sostiene che esiste, fin dal '700, una società segreta, «un'intricata cabala il cui scopo non è nientedimeno che un nuovo ordine per il genere umano dominato da Lucifero e i suoi seguaci». Secondo Robertson nel 1782 il fondatore dell'Ordine degli Illuminati, il bavarese Adam Weishaupt, prese il controllo della massoneria europea, finanziato dalla famiglia ebrea dei Rothschild, fondando così l'asse giudaico-massonico (come si vede, si tratta delle stesse idee agitate dall'antisemitismo nazista). Questi cospiratori decisero la morte di Luigi XVI di Francia e Gustavo m di Svezia, furono responsabili del regno del terrore nella Francia rivoluzionaria, commissionarono il manifesto comunista di Marx e Engels. Ed ecco che dalla cospirazione giudaico-massonica nasce il complotto giudaico-bolscevico, ovviamente istigatore e finanziatore della Rivoluzione russa. A metà del secolo XIX gli illuminati-massoni-Rothschild decidono di conquistare la nascente economia del nuovo continente, spedendovi i loro agenti, banchieri come Schifi" e Warburg. Secondo Robertson sono addirittura responsabili dell'assassinio di Lincoln. I «baroni della finanza europea» cercavano di stimolare le guerre, perché queste forzavano gli Stati a chiedere prestiti sempre maggiori alle grandi banche. Anche il conflitto del Golfo è stato ispirato dallo stesso complotto. Robertson ha sempre sostenuto di non essere un antisemita, appoggiando pubblicamente Israele, ma nel suo libro attacca senza riserve «gli ebrei americani ricchi, liberal, laici e cosmopoliti», che «vogliono liberalizzare la pornografìa e il massacro degli innocenti con l'aborto». Le sue idee corrispondono in modo impressionante a quelle espresse da Louis Farrakhan, il reverendo nero capo della Nation of Islam, e da altri esponenti estremisti della comunità afroamericana. Le reazioni all'articolo di Lind hanno messo in luce due fatti interessanti. Il primo è che i giornalisti e intellettuali neoconservatori, tra loro molti ebrei, hanno difeso Robertson o hanno cercato di minimizzare, nella linea tesa a non irritare la potente destra cristiana fondamentalista. L'altro fatto è che la Christian Coalition ha inizialmente ignorato l'articolo di Lind sul New York Review of Boote (150 mila copie), ma appena è stato ripreso dal New York Times (un milione 200 mila copie), Robertson si è affrettato a smentire di essere antisemita. Ma la polemica non è cessata ed è intervenuto Ralph Reed, il giovane direttore della Christian Coalition, dichiarando che «alcuni conservatori cristiani sono stati "insensibili" alle sofferenze degli ebrei nel corso dei secoli», e che è «sbagliato» parlare di una «Christian Nation». Reed ha tentato di limitare i danni, ma non ha smentito direttamente Robertson, il suo capo e il fanatico dalle cui labbra pendono milioni di americani. Stefano Eco Da sinistra, il reverendo Pat Robertson e il capo della Nation of Islam Louis Farrakhan. Nella foto grande, una manifestazione antiabortista davanti alla Casa Bianca

Luoghi citati: Francia, Israele, Lincoln, New York, Stati Uniti, Svezia