«Trasferito», si dà fuoco

«Trasferito», si dà fuoco «Trasferito», si dà fuoco Tecnico non voleva lasciare Ancona ANCONA. Da tempo depresso, probabilmente a causa della propria situazione lavorativa, un dipendente della Telecom di Ancona si è dato fuoco all'interno della sua auto dopo aver saputo che avrebbe dovuto essere trasferito, sia pur per un breve periodo, in seguito alla ristrutturazione dell'azienda di Ancona. Per i familiari e i sindacati, che hanno subito indetto uno sciopero che si è svolto ieri mattina, non ci sono dubbi sui motivi del suicidio, mentre la Telecom fa invece notare che già altre volte l'uomo era stato inviato fuori sede e che non c'erano mai stati problemi. Il suicida è Valeriano Verdini, ventiseienne di Barbara, tecnico specializzato. Figlio unico, avrebbe dovuto sposarsi fra qualche tempo. Verdini è scomparso l'altro ieri mattina da ca¬ sa con la sua auto. Aveva chiesto in azienda due giorni, uno di permesso e uno di ferie. Ieri mattina il suo corpo carbonizzato è stato scoperto nel parco del Conerò dai vigili del fuoco, chiamati da alcune persone che avevano visto le fiamme tra la boscaglia. Polizia e carabinieri hanno subito ritenuto che potesse trattarsi di un suicidio. D'altra parte, la scomparsa di Valeriano era stata denunciata il giorno prima. Il giovane avrebbe appiccato il fuoco all'auto da solo, dopo averla cosparsa di benzina. I timori dei genitori del giovane, che avevano interpellato subito i carabinieri, purtroppo si sono rivelati fondati. Verdini faceva parte di un gruppo di 27 dipendenti Telecom collocati alcuni mesi fa in trasferta a Bologna, nell'ambito di un piano di ristrut¬ turazione della sede di Ancona. Come gli altri, era stato reintegrato dieci giorni fa nel capoluogo marchigiano dal pretore del lavoro bolognese, cui era ricorso insieme ai colleghi e dietro consiglio dei sindacati che stanno seguendo la vertenza. A giudizio, i lavoratori l'avevano avuta vinta perché l'azienda non aveva dato il preavviso della trasferta ai rappresentanti sindacali. Il giovane aveva lavorato così a Bologna soltanto dal 16 gennaio al 9 maggio scorso, data in cui è potuto rientrare in Ancona. Secondo quanto riferiscono i familiari, a Bologna Valeriano non si era ambientato, ed era subito entrato in depressione perché vedeva allontanarsi il progetto del matrimonio e sentiva la mancanza dei suoi. Descritto come una persona capace sul piano professionale, mite e spesso troppo sensibile, per i genitori il secondo trasferimento è stato vissuto fin dall'inizio come un dramma. L'azienda, infatti, come prescritto dal pretore bolognese, aveva preavvisato nuovamente Valeriano e altri lavoratori per un altro trasferimento che però sarebbe stato breve e sarebbe terminato il 30 giugno. Questo perché la Telecom e i sindacati non disperano ancora di trovare una soluzione locale per gli esuberi ad Ancona, Fj. p.]

Persone citate: Valeriano Verdini, Verdini