Masone: la Sardegna non è terra di nessuno di Stefano Mancini

IL CAPO DELLA POLIZIA Masone: la Sardegi non è ferra di nessuno INTERVISTA IL CAPO DELLA POLIZIA PREFETTO Fernando Masone, questo è il secondo sequestro in pochi giorni. Che cosa ha da dire lei che è il capo della polizia? «Ci ha talmente colpiti questa vicenda che siamo venuti qui tutti per mettere in campo un'azione immediata e coordinata e dimostrare che lo Stato c'è. La Sardegna non è terra di nessuno». Sì, ma in concreto che cosa avete deciso? «Dobbiamo constatare che le investigazioni in questa zona sono molto complicate. Il ter- ritorio è esteso e le possibilità di creare nascondigli sono enormi. La nostra indagine partirà da un'azione di intelligence, mirata su alcune persone che conosciamo bene». E dopo? «Seguiremo le loro mosse, con¬ trolleremo i patrimoni che crescono. Non li lasceremo tranquilli. Prima o poi dovranno sbagliare qualche mossa». La gente ora ha paura. Che cosa si sente di dire a chi teme un nuovo sequestro, a chi vive nel terrore ogni volta che esce di casa? «Accanto a questa azione di intelligence, svolgeremo servizi a carattere preventivo che partiranno immediatamente. Non possiamo permettere che questi criminali ci riprovino per una terza volta. La popola¬ zione deve avere fiducia e collaborare con noi». Nelle mani dell'Anonima ci sono ora quattro persone. Una, Giuseppe Vinci, è stata rapita addirittura nel dicembre dello scorso anno. Un'altra, Vanna Li- cheri, è una nonna. Come contate di strapparle ai sequestratori e restituirle alle loro famiglie? «Puntiamo soprattutto sul Reparto mobile speciale aerotrasportato, costituito poco tempo fa. Può essere spostato in tempi brevissimi in caso d'urgenza e impiegato nel rastrellamento delle zone più impervie del territorio. E' di stanza a Abbasanta, nel cuore della zona calda, vicino a Macomer, Oristano e Nuoro. Di qui gli uomini si muoveranno con azioni improvvise, anche con gli elicotteri, nei posti più difficili da raggiungere con i mezzi tradizionali». Ma come si spiega questa recrudescenza del fenomeno: un sequestro ora, l'altro domenica scorsa? «Non parlerei di recrudescenza, ma capisco l'allarme degli italiani. I sequestri in genere hanno una recrudescenza con l'avvicinarsi della buona stagione per il modus operandi dei banditi, che possono così custodire all'aperto le vittime. Più che altro è stata la sequenza che ci ha colpito tutti e spaventati come cittadini». E come poliziotti? «No, come poliziotti non ci spaventa: ci fa meditare e agire con più urgenza. Spero che presto vedremo i risultati dei nostri sforzi». Chi sta vincendo la guerra ai sequestri? «Lo ripeto: le difficoltà di investigazione in Sardegna sono enormi. Ma non dimentico che le statistiche sono dalla nostra parte: il sequestro non paga. La nostra presenza qui deve dimostrare a tutti che lo Stato c'è e si fa sentire, come ha detto anche il Capo dello Stato. Noi, con la nostra presenza e la nostra azione, vogliamo ricordare proprio questo ai banditi». Stefano Mancini «Ci sono difficoltà ambientali enormi per le indagini, ma lo Stato saprà dare risposte concrete»

Persone citate: Fernando Masone, Giuseppe Vinci

Luoghi citati: Abbasanta, Macomer, Nuoro, Oristano, Sardegna