Una truffa da 100 miliardi grazie al vino adulterato

Una truffa da 100 miliardi grazie al vino adulterato Una truffa da 100 miliardi grazie al vino adulterato trapani. Otto arresti in Sicilia e in Piemonte: è scattata così, ieri, l'operazione dei carabinieri di Trapani che indagano su una truffa nel settore vinicolo - sofisticazioni per diversi miliardi - nella quale è coinvolta anche una finanziaria, fallita, legata alla mafia. La base dell'organizzazione sarebbe nell'isola di Pantelleria, con ramificazioni in città del Nord e connessioni con ambienti mafiosi. Indagati: politici e imprenditori. Dei 53 avvisi di garanzia, uno riguarda l'ex ministro Calogero Mannino. Secondo l'accusa, i responsabili dell'organizzazione avrebbero utilizzato il marchio doc del vino di Pantelleria per commercializzare invece prodotti adulterati confezionati da cantine dell'Italia settentrionale, lucrando decine di miliardi di lire. Molti agricoltori che avevano conferito le uve alla cantina di Pantelleria ricevettero falsi mandati di pagamento da riscuotere successivamente presso la Finbroker, finanziaria controllata da Cosa Nostra e fallita senza aver mai liquidato i produttori. Tra gli indagati ci sono Romolo Dezzani, 63 anni, di Asti, e Fiorino Perfetto, 52 anni, cuneese. L'accusa, per loro come per gli altri imputati, è di associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, truffa aggravata e continuata, falso in bilancio. Fiorino Perletto è un enologo di Castagnito, nel Cuneese, che risulta avere prestato consulenze anche per aziende vinicole siciliane. Romolo Dezzani è un imprenditore vinicolo con azienda e abitazione a Cocconato d'Asti. Sin dalla tine degli Anni 80 dal Piemonte sarebbero partiti per la Sicilia carichi di mosti che venivano poi trasformati in vini pregiati di Pantelleria. [Ansa] t

Persone citate: Calogero Mannino, Romolo Dezzani