«Fausto questa è demagogia»
«fausto/ questa è demagogia» «fausto/ questa è demagogia» Lama a Bertinotti: non illudere i giovani A sinistra: Luciano Lama Sotto: Fausto Bertinotti A destra: Sergio Cofferati re Ja Tv». Cofferati ne è stato scottato. «E ha ragione di dolersene, perché lo spettacolo privilegia le ragioni estreme, minoritarie. Sono ragioni più spettacolari, più immediate, forse più facili da intendere rispètto a una puntuale e magari noiosa illustrazione dei fatti reali, più affascinanti, perché producono scontro. Basta osservare il successo di Bertinotti in Tv: tutti lo vogliono perché sta più volentieri con la destra che con la sinistra e a quelli, naturalmente, fa comodo. Poi c'è anche un fatto caratteriale...». EDIZIONI PIE QuaDominatori del Quale? «Beh, Fausto è un terribile narcisista di antico pelo. Adesso poi che ha scoperto la Tv...». Lei descrive quasi un demagogo irresponsabile stordito dalla popolarità- -. . .,,.<* «No, Bertinotti semplicemente vuol stare comunque all'opposizione, perché, secondo lui, chiunque governi deve arrendersi a posizioni antisociali. Perciò il suo obbiettivo è portare più gente possibile con lui, su una linea di contrapposizione minoritaria. Le cose andavano così anche nel vecchio pei. Poi, a furia di prendere colpi in testa, le cose sono cambiate. Si è capito che la difesa della parte più debole della popolazione passa attraverso la partecipazione al potere, non attraverso la radicalizzazione delle posizioni minoritarie». Qualcuno parla di socialfascismo... «Non userei questo termine, ma, più semplicemente, la parola demagogia, visto che socialfascisti era un epiteto che gli stalinisti lanciavano contro i socialisti, accusati di fornicare con la destra». Vuol forse dire che i rifondatori le sembrano semmai vecchi stalinisti ? SALONE DEL LIBRO TORINO mini'.' resso scientifico? «Veda il caso di Garavini e Crucianelli, che il giornale di Rifondazione presenta come nemici del popolo. E' un copione già visto nella peggiore tradizione comunista. Chi non è d'accordo diventa immediatamente il,nemica peg^pre„Vejr3a il rapporto tra Bertinotti e D'Alema: si può discutere anche con Prodi, ma non con il segretario del pds, un traditore, secondo i canoni del vecchio movimento comunista». Quindi mai Bertinotti si metterà col Centrosinistra ? «L'ho detto, per loro il potere è qualcosa di intrinsecamente antisociale, non andranno mai col Centrosinistra, porranno un muro invalicabile non sull'accordo elettorale, ma sul programma». Questo favorirà la destra ? «La sinistra riformista deve andare per la sua strada senza farsi ostacolare da Bertinotti, vagheggiatore di un PCF italiano, che è sconfitto per definizione. Perché, dopo il primo turno elettorale, è costretto a dire: votate per i socialisti, quando non: andate al mare. Sr noi manterremo la nostra coerenza, credo che non perderemo granché senza Bertinotti. Del resto, con lui dalla nostra parte il Centrodestra vincerebbe quasi sicuramente». Scusi, Lama, fa impressione questa demonizzazione del sindacato di governo, questo passaggio impossibile a una vera sinistra riformista. Cosa direbbe a Bertinotti nell'estremo tentativo di convincerlo ? «Caro Fausto, gli direi, cerca di pensare veramente al destino dei lavoratori, di tutti i lavoratori e non di una piccola minoranza. Pensa che, per essere più forti, tutti i lavoratori devono stare insieme. Che interesse reale hai tu a reclutare soltanto quei giovani che poi, senza la riforma, non avrebbero mai avuto una pensione ? Perché vuoi saldare le demagogie di destra e di sinistra? Smetti di fare il narcisista, impara la moderazione, impara che si può stare insieme anche in posizioni differenti, come capita nei Paesi luterani, smetti di dar fiato a speranze infondate, quando non truffaldine». E che direbbe a Cofferati ? «Caro Sergio, tu non fuggi le difficoltà, affronti le assemblee di lavoratori più dure e fai bene, mostri tutta la tua dignità e l'orgoglio per un lavoro ben fatto, per aver raggiunto l'unico accordo possibile. Resisti con pazienza dolorosa, persino se ti dicono sciagurati - che sei un nemico del popolo». Alberto Staterà Come nel pei: chi non era d'accordo diventava subito il nemico peggiore ig j
Luoghi citati: Torino
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