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fischi e rose per l'ex re Mitterrand fischi e rose per l'ex re Mitterrand «4pro l'ultima pagina della vita, sarà breve» tappa della mia esistenza». «Ne ignoro la durata, ma non sarà estremamente lunga». E in quella litote, non priva di autoironia una maliziosa strizzatala d'occhio al Male che incombe - c'è tutto Mitterrand, la cui forza d'animo sia pure avvolta dal perenne understatement quasi eclissa nell'ora del congedo dalla vita pubblica l'intelligenza politica e la «grandeur» dello statista. Mistica del Potere che ammantava il fondatore della V Repubblica. Che lasciando l'Eliseo rimase comunque (e a vita) generale, laddove il «civile» Mitterrand torna semplice «citoyen». Così il rifugio cui si è diretto anche idealmente - ieri pomeriggio non era località geografica quanto luogo di appartenenza e identità politica ritrovate: la sede ps in rue Solferino. Qualche centi¬ Charles de Gaulle aveva un asilo nel cui ventre brumoso cercare quiete, oblio o magari nuove energie per altre battaglie: Colombey-les-Deux-Eglises, il villaggio nell'Alta Marna dove in sua memoria si è raccolto meditabondo Jacques Chirac prima dell'investitura, Mitterrand ha Latché, rustica dacia tra i boschi delle Landes. Ma è un simbolo ancora povero, non temprato dalla naio di metri appena per scordare i fischi (può consolarsi: nell'81 Giscard ebbe la malaccortezza di lasciare l'Eliseo senz'auto blu, e gli schiamazzi dei mitterrandiani festanti trasformarono in vero calvario la promenade) e reindossare i panni del patriarca. Gli ultimi ha voluto percorrerli a piedi. Dalle transenne, decine di mani che si sbracciavano per acclamarlo e porgergli un omaggio floreale. Con la complicità di commessi e Guardie Repubblicane, già martedì sera Danielle gli aveva fatto trovare nella hall dell'Eliseo una sessantina di ammiratori, uomini e donne venuti a dirgli, semplicemente, «grazie, Presidente». Lui si era commosso. Né le emozioni sarebbero mancate nel successivo incontro con i «camarades» socialisti. Aveva lasciato, tre lustri fa, un partito gal¬